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La nuova tragicommedia di Virzì

Il regista presenta a Roma "Tutta la vita davanti", commedia dai toni amari incentrata sul mondo del precariato italiano. Nel ricco cast anche Massimo Ghini, Sabrina Ferilli e Valerio Mastandrea.

Tutta la Vita Davanti - Cast

25.03.2008 - Autore: P.Dolce
Siamo molto orgogliosi di questo nuovo film – racconta Paolo Virzì – e abbiamo messo dentro tutto uno spirito di pietà verso quest’Italia che stiamo vivendo”.
S’intitola “Tutta la vita davanti”, frase beffarda rivolta ai giovani in cerca di un lavoro, ma prigionieri degli abissi del precariato. Protagonista è Marta, giovane neolaureata in filosofia interpretata dalla quasi esordiente e bravissima attrice siciliana Isabella Ragonese.
Uscita con lode dall’università, la ragazza riuscirà a trovare lavoro solamente presso un call-center gestito da truffatori.

Non amo i film che si auto commiseranodice il registaIo sono un plebeo livornese: la mia protagonista è una ragazza senza pregiudizi che non sa nulla dell’Italia di oggi e dell’inferno della sottoccupazione. Per raccontare questa storia ci siamo interessati ai tanti casi di ragazze e ragazzi in fuga all’estero o perduti nell’odissea del precariato. Abbiamo basato la nostra storia dal diario blog “Il mondo deve sapere”, scritto da Michela Murgia, una ragazza sarda che racconta con toni vivaci la sua esperienza in un call center di un’azienda che commercializza aspirapolvere.  Questa è stata la scintilla di partenza”.
 
È una realtà dominata dal dettoMors tua vita mea”, tuttavia quello di Virzì non è uno sguardo totalmente amaro sulle vite dei giovani:  “Guardate “I compagni” di Mario Monicelli – continua  il regista -  lo sciopero finiva male ma era l’inizio di qualcosa. Nel mio film l’inizio è rappresentato dalla solidarietà di persone tanto distanti che riescono a trovarsi. Io non sono qui per annunciare una lieta novella, ma la medicina alla questione del lavoro, dove la malattia più grave è quella della solitudine. Il lavoro se non è esperienza di relazione non è né progresso né civiltà”.

Si tratta dunque di uno sguardo sulla nostra società che Virzì definisce allegro-apocalittico:
Raccontiamo una cosa abbastanza estrema ed emblematica.  Uno sguardo non troppo apocalittico. Ma  l’apocalisse allegra di sempre della vita, dove c’è l’ingiustizia che in questi anni è più beffarda, più ben vestita di una specie di scintillante modernità. I nostri disgraziati hanno la giacca la cravatta e il telefonino e hanno gli abiti firmati, ma sono gli ultimi di questi anni.”.

Presenti in sala anche Sabrina Ferilli e Massimo Ghini, che sono i due cattivi della pellicola:
Con Massimo e Sabrina – aggiunge Virzì c’è una fratellanza di sguardo sulla vita e sulla società italiana. Si tratta di due personaggi oscuri e neri, ma loro mi hanno permesso di renderli narrabili. Non avrei immaginato altri attori ad interpretare i ruoli”.

Al suo terzo film con Virzì, dopo “La bella vita” e “Ferie d’agosto”, Sabrina Ferilli sottolinea quanto sia saldo il suo rapporto col regista toscano.  
Sono stata lontana dal cinema per un po’, anche perché ultimamente non mi aveva fatto sentire più forza ed energiadice l’attrice Questo personaggio di femme fatale è un ruolo diverso e coraggioso, ma io ho sempre avuto fiducia in Paolo Virzì e nelle sceneggiature che decide di portare in scena”.

Ai giovani che gli chiedono quale sia la soluzione a questa realtà, il regista risponde con ironia tagliente: ”È buffo che chiediate una via d’uscita proprio a me! Penso che  in un ipotetico sequel il mio personaggio ce la farebbe. La ritroveremmo a scrivere saggi filosofici per le università straniere e a fare conferenze in tutta Europa. Non è mio compito annunciare una via di salvezza per l’Italia…mi auguro che ci penserà qualcun altro!

Vi ricordiamo che “Tutta la vita davanti” arriverà nelle sale dal 28 marzo.