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La nuova giovinezza delle web series

Nipoti della televisione, le web series incarnano lo spirito più vitale del web. Da quest'anno in concorso al RFF 2012.

Kubrick - Una storia porno

30.09.2012 - Autore: Alessia Laudati
L'esercito del web le conosce e le consacra a nuovo linguaggio più rappresentativo del contemporaneo stare al mondo rispetto alle canoniche produzioni televisive generaliste. Sono le web series italiane, quest'anno per la prima volta in concorso al RomaFictionFest 2012.

La capitale, la Roma indolente alla quale si rimproverano sempre lentezza e tradizionalismo, dopo aver ospitato nell'edizione passata web series come Freaks! e Super G, si apre ufficialmente alle serie televisive prodotte e distribuite dal web. Con qualche proposta decisamente ardita. E' il caso di Kubrick - una storia porno, realizzata da Magnolia Fiction e diretta da Ludovico Bessegato. Tre ragazzi dalle velleità cinematografiche trovano finalmente un produttore che investa nel loro film: peccato che il soggetto in questione produca solamente porno.

Realtà desolanti anche in FLEP 2, diretto da Riccardo Riande e ambientato nell'infinito e variegato mondo dello stage. Luca (Riccardo Riande), ad esempio, passa la giornata a stampare fotocopie in compagnia di una Flepson XT4400, improvvisamente umanizzata e parlante.

Prigionia e blocco anche in Stuck di Ivan Silvestrin, dove un dottore non dottore, David Rea (Riccardo Sardonè), in pieno stile medical, cura pazienti improvvisamente intrappolati in qualche punto della propria esistenza.

Il provincialismo e la giovinezza come periferia della vita e non come centro pulsante ritornano invece in #By my side, di Flavio Parenti. Tre amici aspettano, senza lavoro e senza sapere bene cosa attendere mentre Godot insegna l'arte dell'autoinganno.

Molta periferia emotiva e fisica anche in The Pills (potete leggere qui la nostra intervista agli autori), sketch comedy che rinnega Roma Nord come luogo reale, descrivendola piuttosto come una repubblica dentro la città, con solide fondamenta sulle Hogan e sul vizio impunito.

E allora le web series assumono un ruolo di rilievo non solamente per le modalità di distribuzione e produzione low cost, alternative e parallele, ma anche e soprattutto per contenere in sé una riflessione sul paese fortemente contemporanea, fresca ed esatta. Il pubblico le apprezza come esperimento esotico e come alternativa plausibile ad uno scenario televisivo e cinematografico spesso privo di mordente. Si ride, spesso non ci si consola, ma non cessa il bisogno di catarsi tricolore del pubblico. 
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