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La Millennium mania arriva in Italia

Uomini che odiano le donne è il primo film di una trilogia di romanzi che ha venduto nel mondo oltre 10 milioni di copie. Impresa non facile portare sullo schermo le opere di Stieg Larsson, data la complessità delle trame, tra storia e cronaca nera.

In uscita: Millennium - Uomini che odiano le donne

29.05.2009 - Autore: Nicoletta Gemmi
Stieg Larsson era un giornalista e un romanziere svedese. Nel 2004, a soli 50anni, un infarto lo ha colpito e la trilogia, chiamata da lui, ‘Millennium’, è diventata un vero oggetto di culto in tutto il mondo. Arriva sugli schermi la trasposizione su grande schermo del primo libro, Uomini che odiano le donne (Bim Distribuzione), mentre La ragazza che giocava con il fuoco è previsto per l’autunno 2009 e il terzo, ed ultimo, La Regina dei castelli di carta per la primavera 2010.

Hollywood per anni è stata dietro a questi progetti, ma la famiglia dello scrittore ha preferito cedere i diritti in patria. E così è stato il regista Niels Arden Oplev a girare il film (anzi, i tre film, più una versione lunga per la tv), con protagonisti Noomi Rapace nei panni dell’hacker Lisbeth Salander che affianca il giornalista Mikael Blomkvist ovvero Michael Nyqvist. Quarant’anni fa Harriet Vanger scompare durante una riunione di famiglia. Harriet proviene da una dinastia di industriali ricchissimi, i cui membri sono dei maniaci violenti, collusi con il nazismo. Tanto che lo zio, della ragazza, è convinto che Harriet non sia sparita ma sia stata assassinata da qualcuno dei suoi famigliari. La polizia ha chiuso il caso e, ora, ad occuparsene saranno il giornalista e la giovane hacker dal fisico androgino, piena di tatuaggi e piercing.

Ha detto Noomi Rapace: “Larsson era un uomo che si batteva contro ogni forma di razzismo, un ottimo giornalista che, per il suo lavoro è stato anche minacciato dai neonazisti, e mostra una Svezia che molti non conoscono. Non è vero che nel mio Paese tutto funziona e regnano uguaglianza e gentilezza. Non siamo migliori degli altri e lui ce lo ha ricordato”.