NOTIZIE

La leggenda di Will Smith

La star a Roma per presentare il kolossal "Io sono leggenda". Con lui anche il regista Francis Lawrence e lo sceneggiatore Akiva Goldsman. Tra i progetti futuri anche un remake di Karate Kid.

Will Smith

09.01.2008 - Autore: Pierpaolo Festa
Arrivato a Roma in compagnia di sceneggiatore e regista di “Io sono leggenda, Smith è entrato urlando in maniera euforica.

Parlando del film, un fantahorror dove l’attore interpreta l’ultimo uomo sulla terra, l’attore ha subito dichiarato: “Penso che la cosa speciale di questa storia sia che tratta due paure che stanno alla base dell’umanità. Da una parte si chiede: cosa farei se fossi solo, con nessuno da amare e che si prenda cura di me? Dall’altra tratta anche il tema del buio: c’è qualcosa nel buio e non so cosa sia, ma vuole farmi del male ”.

A tal proposito il regista Francis Lawrence, noto per aver diretto “Constantine”, ha aggiunto: “Per essere stato scritto negli anni ’50, il romanzo affrontava temi così forti che ancora oggi sono sopravvissuti e vengono considerati moderni. Non avremmo potuto realizzare questo film in passato: è stato grazie alla tecnologia odierna che ci siamo riusciti”.

Lo sceneggiatore Akiva Goldsman (“A Beautiful Mind”; “Il codice Da Vinci”) ha concluso scherzando sul fatto che: “Si trattava dell’unico libro che avevamo in casa, per questo lo abbiamo fatto!”. Riguardo agli effetti speciali del film, Smith ha spiegato come il regista abbia praticamente svuotato le strade principali di New York, una cosa che ha creato il caos in città, mandando i newyorchesi su tutte le furie: “Credevo mi salutassero e mi facessero il gesto del pollice all’insù…In realtà si trattava di un altro dito, quello che indica il popolare gesto americano di disapprovazione! La scelta brillante del regista è stata filmare New York completamente vuota e ritoccare quelle immagini al computer: un’operazione che non era possibile fare fino a qualche anno fa”.

Nonostante i 160 milioni di dollari spesi per realizzare il film, “Io sono leggenda” è messo in scena in una maniera molto intima: “E’ una storia molto piccola, incentrata su un unico personaggio che vive sullo sfondo di un tipico blockbuster apocalittico – ha detto Smith - Questa era un’idea davvero interessante”.  

L’attore ha anche parlato di come dai suoi tipici ruoli comici sia passato ad interpretare anche pellicole più cupe: “Mi piace tenere alta l’energia, divertirmi e far divertire la gente. Per interpretare Neville ho dovuto lottare per tenere alto il morale fuori dal set. Tempo fa feci un film intitolato Sei gradi di separazione e in quell’occasione mi sono smarrito nella cupezza di quel personaggio. Ancora oggi credo che il mio divorzio (dalla prima moglie Sheree Smith nel 1995, N.d.R.) sia stato provocato dalla mia esperienza su quel set. Adesso, quando non sono in campo, sto sempre molto attento a non abbassare il morale”.

Nel futuro di Will Smith, sono ben 18 i progetti cinematografici in via di sviluppo: da un possibile progetto interpretato insieme a Tom Cruise, a un nuovo film con Gabriele Muccino dietro la macchina da presa. S’intitolerà “Seven Pounds” e lo gireranno insieme a partire da febbraio. Come produttore Smith realizzerà una nuova versione di “The Karate Kid”: “Mio figlio lo adora ed è appassionato di arti marziali – ha raccontato l’attore -  Mi ha detto che vorrebbe davvero fare quel film: ho parlato col presidente della Chinese Film Commission, con Jackie Chan e Stephen Chow. Voglio essere un buon padre e aiutare mio figlio a realizzare i suoi sogni. Lo produrrò e lui sarà il ragazzino del film”.  

     
FILM E PERSONE