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La domenica su Raidue? No,grazie
Chiambretti ha già rifiutato la proposta di Raidue che, tra l'altro, dice di aver appreso dai giornali e per ora è concentrato su un unico progetto: il concerto del Primo Maggio, l'evento musicale trasmesso in diretta da Piazza San Giovanni a Roma.

14.03.2003 - Autore: Adele de Gennaro
Non c\'è dubbio che Piero Chiambretti sia in forma strepitosa e, a parte il flop del suo primo (e ultimo) film \"Ogni lasciato è perso\", in televisione non ha rivali. Dopo la sua partecipazione all\'ultimo Festival di Sanremo, dove ha salvato Raffaella Carrà dal naufragio totale, la cerimonia di premiazione del David di Donatello su Raidue lo ha visto protagonista assoluto e, grazie alla sua ironia e alla comicità tagliente, è riuscito ad evitare la monotonia di un programma che per sua stessa natura non è altro che una passerella di premiati. Sul terribile Pierino, insomma, si può sempre contare perciò è naturale che dopo l\'addio di Fabio Fazio alla Rai il direttore di Raidue Carlo Freccero abbia pensato di affidare a lui \"Quelli che il calcio\". Chiambretti, però, ha già rifiutato la proposta che, tra l\'altro, dice di aver appreso dai giornali e per ora è concentrato su un unico progetto: il concerto del Primo Maggio, l\'evento musicale trasmesso in diretta da Piazza San Giovanni a Roma. Una kermesse consolidatasi nel corso di questi ultimi anni grazie anche all\'impegno di Chiambretti che, oltre a presentare il concerto, è anche direttore artistico della manifestazione.
Dopo la parentesi dell\'anno scorso nell\'area di Tor Vergata il concerto del 1° Maggio torna ora nella sua sede storica, la piazza di S. Giovanni in Laterano a Roma. Dopo i \'no\' iniziali del Comune di Roma, possiamo dire che è una battaglia vinta. E\' soddisfatto anche per gli artisti che hanno aderito alla manifestazione?
P.C. \"Gli artisti italiani sono tutti di ottima qualità, ma certo non posso nascondere la delusione per l\'assenza di Bob Dylan, Santana (un buon mix fra la mia generazione e quella dei giovani) e soprattutto di Bruce Springsteen, \'The Boss\', il sogno della mia vita. Un altro mio pallino era Manu Chao, ma sembra che sia stato assorbito da Celentano per il suo nuovo show.\"
A proposito di Celentano, cosa ne pensa del titolo del suo nuovo programma su Raiuno?
P.C. \"Beh, credo proprio che il titolo sia l\'unico \'non problema\' del suo show....Da lui mi aspetto una sostanziale dose di leggerezza, una trasmissione fatta di divertimento e riflessione, insomma un kolossal alla Celentano.\"
Torniamo al concerto del Primo Maggio. Quest\'anno sarà affiancato da tre co-conduttrici: Elisa, Sarah Felberbaum e Rosalinda Celentano. A cosa è dovuta questa scelta?
P.C. \"Elisa è una grandissima artista ed anche un\'amica. Le ho chiesto di cantare nel backstage alcune canzoni rock, quelle che hanno formato la sua cultura musicale. Sarà un co-conduttrice validissima e, fra l\'altro, è anche la prima volta che qualcuno che arriva così in alto al Festival di Sanremo (Elisa ha vinto il festival con \'Luce\', n.d.r. ) arriva in alto anche da noi a San Giovanni. Quanto a Sarah Felberbaum, non solo è notissima ai più giovani per \'Top of the Pops\', ma è anche di madrelingua inglese per cui ci consentirà di non fare figuracce con gli artisti stranieri.\"
Giustissimo, ma......Rosalinda Celentano?
P.C. \"Rosalinda è un\'amica, ma è anche un personaggio che deve dimostrare ancora il suo valore. E poi costa molto meno: sarà la nostra risposta alla gioiosa macchina da guerra di Adriano Celentano e Bibi Ballandi, un kolossal da 24 miliardi.\"
I segretari organizzativi di Cgil, Cisl e Uil hanno espresso preoccupazione per il clima in cui si svolge quest¹anno il concerto del Primo Maggio, schiacciati fra il problema della par condicio e il ritorno del terrorismo a Roma. Quali sono i suoi timori?
P.C. \"Non penso che avremo problemi per la par condicio, gli artisti sono responsabili di quello che dicono e poi non ci sarà nessuna forma di censura nelle loro canzoni. Si è parlato molto degli Almamegretta, ma se devo dire la verità temo molto di più l\'intemperanza dei 99 Posse. In genere, comunque, sono molto tranquillo, anche perchè nelle passate edizioni non ho mai avuto grandi problemi. Certo, l\'anno scorso un fulmine provocò un \'buco\' televisivo di 18 minuti, quello sì è stato un brutto momento. Ah, poi c\'è il problema degli abitanti della zona che, intorno alle 23, chiamano sistematicamente la polizia. Una situazione tipicamente italiana, comunque cercheremo di abbassare i decibel.\"
Lo slogan del Primo Maggio 2001 è ³Più lavoro, più sicurezza². Che ne pensa?
P.C. \"Sì, è il tema di quest\'anno ma, se ricordo bene, mi sembra che anche Berlusconi abbia detto da qualche parte \"più lavoro, più sicurezza\". Berlusconi, però, non è un cantante.\"
Lei è anche direttore artistico della manifestazione, è una responsabilità maggiore rispetto al suo ruolo nel Festival di Sanremo.
P.C. \"L\'approccio a questa manifestazione è completamente diverso anche perchè, al contrario di Sanremo, non è chiesto di fare grandi numeri di ascolto. E\' tutta un\'altra cosa, sicuramente.\"
Nei giorni scorsi si è parlato di una sua possibile conduzione di \"Quelli che il calcio\" su Raidue al posto di Fabio Fazio, passato a \'La Sette\', la nuova Tmc. Significa che la rivedremo sul piccolo schermo la domenica pomeriggio?
P.C. \"Io non sono il \'dopo\' di nessuno e neanche il \'prima\'. Ho letto questa notizia sui giornali e sono rimasto molto sorpreso. La cosa che stupisce di più di questo circo televisivo è che si muore e si risorge continuamente. Finora non ho parlato con nessuno di questo progetto e poi vorrei ricordare che già nel 1987 avevo condotto un programma domenicale, \"Va\' pensiero\" , seguìto da \"Prove tecniche di trasmissione\" nel \'90 dalle cui costole è poi nato \"Quelli che il calcio\". Insomma, ho già dato. Questo interessamento mi lusinga, ma la domenica pomeriggio non è proprio nei miei programmi.\"
A questo punto è impossibile non chiederlo: tornerà a dedicarsi al cinema?
P.C. \"No, dopo il mio primo film \"Ogni lasciato è perso\" la voglia di fare cinema non ce l\'ho più. Questo perchè ho capito come sia difficile l\'ambiente, non il fare cinema di per sè. Non ripeterò quest\'esperienza, che comunque non considero fallimentare. Al cinema mi sono avvicinato da neofita, ma credo che il problema del cinema italiano non sia il mio film. A Torino, inoltre, \"Ogni lasciato è perso\" aveva incassato 400 milioni. Se avesse incassato tanto in altre dieci città italiane saremmo qui a dire che sono un genio.........\"