

NOTIZIE
La censura
La puritana America, patria del politically correct, ha infierito più volte con la forbice della censura sugli episodi di Popeye. Oggi, si sta cercando di far riemergere tutto quello che fu "ingiustamente" tagliato.

19.05.2009 - Autore: Francesca Fornario
La puritana America, patria del politically correct, ha infierito più volte con la forbice della censura sugli episodi di Popeye. La logica era quella di eliminare le scene che potessero offendere le minoranze, che incitassero i bambini a commettere spericolatezze, che offendessero in qualche modo la pubblica decenza. In un episodio del 1945, produzione Paramount, Popeye perlustra la casa in cerca del regalo di compleanno che i nipotini gli hanno nascosto per fargli uno scherzo. Quando apre la credenza, una pila di piatti cade e lo seppellisce. Popeye riemerge con un piatto infilato in bocca, che lo fa sembrare un indigeno di qualche primitiva tribù africana. La scena è stata tagliata per non offendere gli spettatori afroamericani. Per la stessa ragione, nella versione a colori dellepisodio Cartoons Ain\'t Human, anno 1943, la Gioconda di Leonardo in versione africana viene ricolorata di bianco, mentre nellepisodio The Island Fling, con Bruto nei panni di Robinson Crusoe, mancano allappello tutte le scene dove compariva lindigeno Venerdì.
Ancora sono stati tolti dalla circolazione il compromettente Scrap the Japs, episodio del periodo bellico, con la rappresentazione stereotipata dei giapponesi cattivi che si ritrova in tutta la filmografia americana dellepoca, e Popeyes Pappy, del 1950, dove il genitore di Braccio di Ferro viene nominato re di unisola di cannibali.
Contro leccesso di zelo dei censori si levano oggi le voci dei molti appassionati di Popeye, i quali fanno sommessamente notare un fatto: gli episodi incriminati appartengono quasi tutti alla prima metà del secolo scorso, quando non esisteva la definizione di politically correct e tanto meno il concetto, non esisteva lambientalismo, lecologia, le pari opportunità tra i due sessi e tante altre successive conquiste della civiltà. Il mondo di allora era dilaniato da conflitti armati e la democrazia muoveva passi incerti. Farla pagare ai cartoonist dellepoca, che semplicemente riflettevano la cultura del periodo, è forse lunica cosa politicamente scorretta.
In difesa di Popeye si è mossa addirittura lAssociazione Veterani di Watertown, che ha chiesto alla Warner Bros di rimettere in commercio gli episodi in bianco e nero legati alla Seconda Guerra Mondiale e di versare parte dei proventi alle famiglie delle vittime del conflitto. Le puntate andrebbero commercializzate e mandate in onda con le dovute precauzioni: non allinterno di un contenitore di cartoni per i bambini ma in orario serale, quale documento prezioso per cinefili.
Si tratta adesso di vedere se le associazioni per la protezione degli animali sono disposte a spendersi allo stesso modo perché venga riproposto, con le medesime cautele, lo spettacolare Popeye Meets Hercules, completo delle scene in cui Bruto tira per la coda due elefanti sfilando loro la pelle e lasciando scoperto lo scheletro e Braccio di Ferro combatte contro tre leoni, infilandoli luno nella bocca dellaltro come in un canestro. Scene che oggi possono apparire raccapriccianti ma che allora rappresentavano soltanto un paradosso privo di malizia e cattive intenzioni, come quando Popeye veniva schiacciato da una macina e trasformato in una bistecca e subito resuscitava grazie ai suoi spinaci.