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Kung Fu Panda

Un panda sovrappeso realizza il suo sogno di diventare il più grande combattente di Kung Fu. Divertimento e riflessioni per grandi e bambini.

Kung Fu Panda

17.05.2008 - Autore: Marino Cattaneo
Po, un panda che lavora nel ristorante di suo padre, un’oca che cucina dei gustosissimi spaghetti e una zuppa speciale con un ingrediente segreto, non aspira a seguire le orme paterne. Po, infatti, sogna di essere un campione di Kung Fu e trovarsi a combattere fianco a fianco con i suoi eroi preferiti, i leggendari Fourious Five: Tigress, Crane, Mantis, Viper e Monkey. I cinque sono stati addestrati dal maestro di Kung Fu Shifu per difendere la valle da Tai Lung, una volta anch’egli suo discepolo, ma ora prigioniero perché ribellatosi alla guida spirituale Oogway, che non lo ha ritenuto degno di diventare il profetico Guerriero Dragone, capace di combattere contro qualsiasi nemico. Oogway, che ha il presentimento che Tai Lung riesca a liberarsi, dovrà designare il Guerriero Dragone: chi se non il sempre affamato Po sarà l’eletto?

Diverte e affascina questa incursione nell’estremo oriente della DreamWorks Animation alle prese con il Kung Fu, inteso non solo come arte marziale, ma nel suo significato più generale dell’espressione del raggiungimento dell’eccellenza di sé in qualsiasi disciplina.
La morale di questa favola è racchiusa nello scambio di battute fra Po e suo padre Ping, quando questi sembra sul punto di rivelare la verità sul fatto che Po sia proprio suo figlio (e in effetti ci potremmo chiedere come un panda possa essere figlio di un’oca): la sua zuppa non ha un ingrediente segreto, quello che conta è credere in ciò che si fa. Ciò che siamo o che vogliamo essere è solo in noi stessi e nessun ingrediente o formula magica potrà mai aggiungere qualcosa. Anche Shifu dovrà suo malgrado adottare questa filosofia per far diventare un flaccido panda un maestro di Kung Fu in grado di affrontare il più temibile degli avversari, utilizzando le debolezze di Po per trasformarle in punti di forza.

Al top, come al solito, la computer grafica, che apprezziamo qui in particolar modo nei combattimenti e negli scenari del palazzo Jade e della prigione.

Non mancano, nello stile DreamWorks, le citazioni e i riferimenti cinematografici: dal maestro Yoda di Star Wars, al palazzo reale di Hero, l’inseguimento sui tetti de La tigre e il dragone e il ponte sospeso di Indiana Jones e il tempo maledetto.

Un ultimo appunto va alla recitazione: nella versione originale l’apporto di voci come Jack Black, Dustin Hoffman, Angelina Jolie contribuisce senza dubbio a caratterizzare i personaggi e a consacrare il successo di questa pellicola.