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Kiarostami, un iraniano a Tokyo

A Cannes il regista presenta Like Someone in Love

Like Someone in Love

21.05.2012 - Autore: Pierpaolo Festa e Marco Triolo
Abbas Kiarostami dall'Iran si trasferisce in Giappone per il suo nuovo film, Like Someone in Love, deliziosa commedia presentata in concorso al Festival di Cannes 2012. Un film che è stato applaudito ma anche in parte fischiato dalla stampa per via di una scelta radicale: non ha né un inizio né una fine compiuti. “Ho scritto la sceneggiatura e ho capito che c’era qualcosa di incompiuto – afferma il regista – Più andavo avanti, più mi rendevo conto che il film non aveva nemmeno un inizio. È così che ho capito che è proprio quello che accade nella vita reale. Noi arriviamo sempre a storia già iniziata. Il mio film non ha né inizio né fine, tocca a voi immaginarli”.

Ma perché la scelta del Giappone come ambientazione? “Ho sempre pensato ai giapponesi come al popolo più lontano dalla mia percezione”, ma l'idea era dimostrare che in fondo “gli esseri umani sono tutti uguali”: “Le reazioni umane sono universali. Guardando il film e vedendone le situazioni, so che io avrei reagito allo stesso modo. Questo è ciò che conta”. E poi c'è la sua grande passione per il cinema giapponese: “Il loro cinema del passato è sempre stato un punto di riferimento per me. Alla biblioteca di Teheran ho visto tante pellicole orientali. Una volta passato dietro la macchina da presa, ho capito di essere rimasto profondamente influenzato da quei film”.
 

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