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Kathryn Bigelow e la Cia per Zero Dark Thirty

Alcuni documenti dimostrerebbero la collaborazione tra la regista e l'Intelligence per il film su Bin Laden

Zero Dark Thirty - Kathryn Bigelow

29.08.2012 - Autore: Guglielmo Maggioni
Rimane uno dei film più attesi dell'anno, ma anche uno dei più discussi e controversi. Non solo per quello che racconta, la missione che ha portato all'eliminazione di Osama Bin Laden (ovvero “la più grande caccia all'uomo della storia”, almeno stando al trailer disponibile da pochi giorni), ma anche per le polemiche legate agli stessi documenti e dettagli (ovviamente top secret) di un'operazione di cui in realtà si sa ben poco.

Zero Dark Thirty, nuovo film di Kathryn Bigelow in uscita a dicembre dopo il successo di The Hurt Locker con cui si è aggiudicata l'Oscar per il miglior film e per la miglior regia, è quindi l'ennesimo progetto controverso di una regista che è da sempre abituata ad affrontare con le sue opere difficoltà anche politiche. Già durante la stessa lavorazione.

In questo caso, molti da subito si sono chiesti come la Bigelow avesse avuto accesso a materiali non certo di dominio pubblico. La risposta potrebbe arrivare dalla stessa Cia. Stando ad alcune rivelazioni, esisterebbero dei file che testimonierebbero l'esistenza di rapporti molto stretti (quasi amichevoli) tra la regista e Mark Boal (produttore e sceneggiatore del film) e agenti dell'Intelligence americana, da cui emergerebbe in maniera lampante come la Cia sia stata coinvolta nella preparazione della pellicola (soddisfatta inoltre di avere a che fare con una regista premiata con l'Oscar), scherzando addirittura sul fatto di poter contare su qualche biglietto per l'anteprima del film.

Grazie alla Cia la Bigelow e Boal avrebbero quindi incontrato alcuni partecipanti alla missione, potuto studiare dimensioni e planimetria del rifugio di Bin Laden, oltre a parlare con il vicedirettore dell'Agenzia.

Questi i pochi dettagli per ora emersi. Che dimostrano almeno in parte quanto la stessa amministrazione Obama sia interessata al progetto (e all'immagine di presidenza muscolare che da esso può apparire), oltre a gettare una luce del tutto diversa sull'intero progetto. Sicuramente più filogovernativo e in parte embedded di tante opere precedenti della stessa regista.