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Kasia Smutniak: "Il palcoscenico mi terrorizza"

Incontro con la madrina di Venezia 2012, alla vigilia dell'inizio del Festival

Tutta colpa di Giuda - Kasia Smutniak

28.08.2012 - Autore: Marco Triolo
“Il palcoscenico mi terrorizza. Non ho mai presentato nemmeno la sagra della salsiccia!”. Bella e alla mano, Kasia Smutniak si è presentata questo pomeriggio sulla terrazza del palazzo del cinema di Venezia, dove ha parlato con i giornalisti lì riuniti del suo ruolo di madrina alla 69ma Mostra del Cinema.

“Io vorrei vedere tutti e tre i film italiani in concorso, per motivi diversi – continua – Spero di avere il tempo di andare al cinema. Sulla carta mi incuriosiscono il film di Kim Ki-duk (Pieta) e The Master. Joaquin Phoenix lo trovo pazzesco. Vorrei anche scoprire qualche film andando in sala senza saperne molto”.

Il festival 2012 sarà più che mai calato nella realtà, riflette la madrina: “Quello di quest'anno è un festival molto realista, per i film scelti e i temi che trattano – continua – Io ho appena finito di girare l'opera prima di Rolando Ravello, con Marco Giallini. Si intitola Tutti contro tutti ed è basato sulla storia vera di un uomo che ha occupato il pianerottolo del suo palazzo. È la realtà che vediamo oggi, fatta di case occupate, gente che si ritrova in mezzo a una strada, che ha difficoltà a trovare lavoro. È la crisi, e questo festival rispecchia la realtà”.

Anche se ammette un incontro imbarazzante con il connazionale Roman Polanski sul set di Caos calmo (“Pretendevano che gli parlassi solo perché siamo entrambi polacchi!”), Kasia non si sente in soggezione davanti a un gigante come Michael Mann, il regista presidente della Giuria: “Non ci ho pensato. Ci sono altre cose che mi mettono in soggezione, voi giornalisti ad esempio”.

L'accento italiano perfetto non tradisce la sua provenienza, ma l'attrice rivela di sentire davvero la mancanza della sua patria: “Della Polonia mi manca tutto, ci ho vissuto fino a vent'anni, ci sono la mia famiglia e i amici. Quando torno mi sento come un'emigrata, alla radio non riconosco canzoni del momento. Oggi è più facile, con internet posso leggere giornali tutte le mattine. Ma qui in Italia mi trovo molto bene, perché posso prendere la vita come viene in maniera rilassante, una cosa che faceva imbestialire i miei genitori”. 

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