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Julien Temple e i musical

Ha diretto film di grande successo come "The Great Rock'n'Roll Swindle". Ha esplorato da pioniere il settore dei videoclip. Oggi Julien Temple guarda con occhio disincantato all'universo della musica e del cinema e ne racconta i retroscena.

Julien Temple

19.05.2009 - Autore: Pablo Rodriguez
Ha svelato i retroscena del fenomeno punk con un film di grande successo incentrato sulla storia di Sid Vicious dei Sex Pistols, dal titolo \"The Great Rock\'n\'Roll Swindle\" e realizzato nel 1979. Qualche anno più tardi Julien Temple è ritornato sulla scena del genere musical con \"Absolute Beginners\", film ambientato nella Londra degli anni sessanta con attori David Bowie, Patsy Kensit e Sade. Ha esplorato da pioniere il settore dei video musicali, realizzandone diversi per i Rolling Stones, David Bowie, Neil Young e Janet Jackson. Oggi Julien Temple guarda con occhio disincantato all\'universo della musica e del cinema, consapevole di quanto il settore dell\'entertainment stia cambiando.   In che modo a tuo parere sta cambiando la relazione tra musica e cinema? \"I film strettamente legati alla musica registrano i cambiamenti insisti nell\'universo della pop music. Oggi la musica, e mi riferisco ai prodotti di grande tiratura, vive una fase di grande crisi e una delle ragioni è perché ha perso la relazione diretta con il pubblico. D\'altra parte il mondo è cambiato parecchio negli ultimi venti anni. Quando c\'è cooperazione tra cinema e musica, la musica diventa un bene primario e assume un ruolo dominante all\'interno del prodotto finale. In generale il pop ha un effetto placebo sull\'audience, aiuta non far riflettere così come tutti gli ultimi musical che sono usciti nelle sale cinematografiche. L\'unico filone musicale che ha conservato una connessione reale con il suo pubblico è l\'hip hop, un genere che appartiene a certi gruppi sociali, è fatto esclusivamente da alcuni artisti e si rivolge a determinate fasce di pubblico. E infatti i dischi di hip hop sono gli unici a registrare il tutto esaurito. In questo contesto si trovano le ragioni della cooperazione tra l\'industria del cinema e quella della musica in occasione della produzione\"8 Mile\", un film che ha come protagonista Eminem e che parte da una base di audience ormai fidelizzata. I grandi investimenti in termini di budget nelle produzioni cinematografiche servono a rassicurare il pubblico, ma alla fine i prodotti sono sempre uguali. L\'establishment delle Major e della case discografiche non accetterebbe di realizzare un musical a basso costo con una storia che sia di forte impatto\".   A che cosa è dovuta, a tuo avviso, l\'esplosione della pop music? \"Rappresenta una via di fuga. Quando il mondo si trova in una fase di grande crisi la reazione dell\'industria dell\'entertainment è quella di offrire semplici vie di fuga dalla realtà. E mentre le case discografiche realizzano prodotti rassicuranti, Hollywood sforna commedie a sfondo sentimentale. Si tratta in verità di plot triti e ritriti. La missione delle Major è proprio quella di schivare la realtà e di non far pensare il pubblico. Negli anni sessanta l\'industria del cinema era ben diversa e gli stessi musical riflettevano le storie della vita di tutti i giorni\".   Che cosa determina il successo di un musical oggi? \"Successo significa fare molti soldi. E questa non è certo una missione difficile. Basta avere a disposizione un budget sostanzioso per la realizzazione del set e dei costumi. Avere la possibilità di coinvolgere i migliori coreografi. Da un punto di vita artistico sono prodotti di scarsi contenuti e necessitano solo di un paio di ore per essere scritti a tavolino. Non reinventano per nulla questioni ispirate alle tematiche contemporanee. Basti pensare a musical come \"Moulin Rouge\", che non hanno molto da dire\".   In che modo la televisione ha modificato il consumo della musica? \"Negli ultimi tempi è cresciuto enormemente il numero di contenitori musicali trasmessi in tv. E la televisione, così come il videoregistratore e il Dvd, consentono di rivedere molte volte lo stesso prodotto, che sia un video musicale o un film. L\'esposizione ridondante allo stesso titolo obbliga, chi lo fa, a trovare soluzioni per mantenere alto il livello di attenzione da parte del pubblico. La videomusica è andata verso l\'accelerazione dei tempi del montaggio. Lo stesso accade per i film: oggi si interviene a livello di tagli delle scene e delle sequenze perché il ritmo narrativo sia sempre più sostenuto\".
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