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John pronto per l'Oscar

Da idolo per i teen-ager, a outsider in pellicole autoprodotte, fino ai blockbuster di Hollywood che rinnega. Adesso un ruolo drammatico potrebbe finalmente fargli vincere la Statuetta. È l'ora di John Cusack.

John Cusack

04.12.2007 - Autore: Pierpaolo Festa
Qualunque cosa farà in futuro, dovunque deciderà di recitare, perfino se adesso vincerà un Oscar, John Cusack sarà sempre il ragazzo della porta accanto che per conquistare la ragazza dei suoi sogni si piazza davanti alla finestra di lei armato di stereo sotto le note di “In Your Eyes” di Peter Gabriel.
Quel film era “Non per soldi ma per amore” (1989), esordio alla regia di Cameron Crowe e ancora oggi, dopo anni di teen-movies romantici, quella resta la scena madre del genere.

L’attore è attualmente nelle sale con l’ottimo horror “1408”, pellicola in cui recita completamente solo e accompagnato da un registratore sul quale incide tutti i suoi pensieri, quelli di un uomo terrorizzato che entra in un mondo di pazzia. Una prova di versatilità davvero convincente.
Eppure se gli domandate del punto alto nel quale è giunta la sua carriera, Cusack vi risponderà che nel corso di questi 25 anni sono stati appena 10 i film buoni che ha interpretato.
Tendo a cancellare dalla memoria quelli che fanno schifo – ha dichiarato apertamente l’attore – è come se non li avessi mai girati. Ho fatto 50  film…penso dunque che 10 sia un’ottima media”.

In questi 10 film troveremo l’essenza artistica di Cusack: siamo pronti a scommettere che nella lista sia incluso “Mezzanotte nel giardino del bene e del male” (1997), pellicola spiazzante di Clint Eastwood in cui recita al fianco di Kevin Spacey. Così come “L’ultimo contratto” (’97), pellicola voluta che lui stesso ha prodotto con la sua New Crime Productions. In questa commedia nera, l’attore è un killer professionista che si ritrova con i suoi ex compagni di liceo per una rimpatriata; sulle sue tracce un altro killer psicopatico interpretato da Dan Aykroyd.
Infine lo splendido “Alta fedeltà” (2000), la migliore trasposizione cinematografica dei romanzi di Nick Hornby in cui recita direttamente guardando l’obiettivo della macchina da presa, mentre Bruce Springsteen gli fa da coscienza, strimpellando la chitarra nella sua stanza.

Proveniente da una numerosa famiglia di attori (lo ritroviamo spesso al fianco della sorella Joan), Cusack fa parte di quella ristretta cerchia di artisti che Hollywood guarda con gli occhi storti. Del gruppo fanno parte i suoi carissimi amici Tim Robbins, con cui ha girato svariati film, Susan Sarandon e Sean Penn, ovvero i nomi principali contro l’amministrazione presidenziale repubblicana e la scelta di mandare le truppe in Iraq.
Cusack, comunque, resta a metà strada: è stato uno dei volti più noti per rassicurare i newyorchesi nei vari eventi post-11 settembre.

Grandissimo fan dei Clash e di Elvis Costello, l’attore è conosciuto nel giro dello showbusiness come il perfetto ladykiller: c’è stato un tempo in cui flirtava con un’attrice diversa al mese, tra queste Neve Campbell, Minnie Driver, Claire Forlani e Alison Eastwood, figlia di Clint.
Quando gli chiedono cosa ne pensa degli scandali sessuali che hanno inchiodato diversi attori sull’onda anomala del gossip, il nostro John risponde: “Nessuno scandalo ancora, ma sono aperto alle offerte!”. Se non è impegnato sul set, lo troverete certamente nei posti migliori del Wrigley Field, lo stadio dei Chicago Cubs di cui è un grandissimo fan..

Attualmente John Cusack ha in cantiere ben 8 film, certamente non tutti memorabili, ma teniamo d’occhio “Grace is Gone”, pellicola in cui l’attore si cala nel ruolo del padre di due bambine, rimasto vedovo dopo che la moglie, soldatessa Usa, è stata uccisa nel conflitto iracheno.
Per questa sua performance, c’è già chi scommette sulla sua nomination all’Oscar.
Crediamo comunque che perfino il più alto dei riconoscimenti hollywoodiani non gli importi: tutto quello che vuole è continuare a fare l’attore per racimolare un altro gruzzolo e produrre il suo prossimo film.