Uscirà il 12 dicembre prossimo in DVD e Blu-Ray Chained, l'ultimo lavoro di Jennifer Lynch, figlia d'arte di David che ha già diretto per il grande schermo l'incubo erotico Boxing Helena e il thriller Surveillance. Con Chained la regista aumenta la dose di disturbo, raccontando il sequestro di un bambino costretto a vivere in uno scantinato insieme a un serial killer, dopo che quest'ultimo gli ha violentato e ammazzato la madre. "Spero che il film vi faccia riflettere e vi faccia parlare degli abusi ai minori. Una cosa che succede da sempre e che continua ad accadere", dice la Lynch quando la incontriamo al Torino Film Festival, dove il film ha aperto la sezione Rapporto Confidenziale.
Jennifer già con Boxing Helena ci hai mostrato un mondo pieno di incubi. E' così che va il mondo o pensi che si tratti esclusivamente del tuo?
(ride) Penso che il mondo sia un mix di gioia e dolori. Questa è l'umanità. Io vivo una vita molto felice. Ho avuto dei bruttissimi momenti in passato e sono certa che potrebbero tornare. Eppure scelgo di essere felice.
Come mai hai scelto di avventurarti in questa storia oscura e disturbante con Chained?
Mi piace vedere la gente in situazioni lontane dalla loro vita. E porre loro delle domande su cosa farebbero al posto dei personaggi. In questo caso mi interessava che guardassero questo ragazzo intrappolato e incatenato, chiedendosi quale soluzione cercherebbero loro per sopravvivere.
Hai voluto Vincent D'Onofrio nei panni del maniaco rapitore. E' stata la tua prima scelta?
Avevo subito pensato a lui e a Bill Pullman. Bill era impegnato, Vincent invece ha accettato immediatamente. Non ha paura delle sfide. Una volta sul set mi ha chiesto di improvvisare, dicendo: "Farò la scena a modo mio. Ma la farò soltanto un'ultima volta". Lo ho filmato immediatamente. Adesso voglio fare qualsiasi altro film con lui ed è un consiglio che do a tutti gli altri registi. Sto già lavorando con lui di nuovo nella mia nuova pellicola.
Nel 1954 Hitchcock ha girato La finestra sul cortile dicendo che il cinema è l'arte più voyeuristica esistente. Pensi che sia ancora così oggi?
Hai nominato il mio film preferito. Lo vedo sempre: o quello o Viale del tramonto. Direi comunque di sì: vai al cinema e non puoi parlare, resti in silenzio. Della serie: "non lasciate che quelli sullo schermo sappiano che ci siamo anche noi qui". E paghiamo per farlo. A volte capita che i personaggi facciano sesso. Quindi sì, il cinema ha una qualità super voyeuristica. Mi piace perché è divertente: in un certo senso tira fuori il nostro lato più spudorato.
Chained sarà distribuito in Home Video da Koch Media.


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Torino Film Festival: intervista alla figlia di David Lynch

27.11.2012 - Autore: Pierpaolo Festa