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James Franco accusato di molestie da due studentesse della sua scuola di recitazione

Le attrici affermano che la scuola fosse una facciata per ottenere favori sessuali in cambio di promesse di lavoro

James Franco

04.10.2019 - Autore: Marco Triolo
Ancora guai per James Franco. Era il 2018 quando l'attore, in pieno Me Too, si presentò ai Golden Globe con la spilla del movimento Time's Up, scatenando una serie di reazioni da parte di diverse attrici. Come ad esempio Sarah Tither-Kaplan, che scrisse: “Ricordi qualche settimana fa, quando mi dicesti che il nudo integrale che mi hai fatto fare in due dei tuoi film per 100 dollari al giorno non era sfruttamento perché avevo firmato un contratto per farlo? Il tempo è scaduto anche su quello!”.
 
Ora, Tither-Kaplan e Toni Gaal, entrambe ex studentesse di Studio 4, la scuola di recitazione fondata da Franco, hanno presentato una class action contro l'attore, RabbitBandini Productions, il comproprietario della scuola Vince Jolivette e il general manager Jay Davis. Le accuse: aver convinto le iscritte a spogliarsi per simulare scene di sesso in condizioni per nulla professionali, ma anche aver promesso loro lavori in cambio di prestazioni sessuali.
 
Tither-Kaplan e Gaal sostengono che la scuola, a cui si sono iscritte nel 2014, fosse una facciata, e che il suo vero scopo fosse “creare un flusso continuo di giovani donne da trattare come oggetti e sfruttare”. Inoltre, la scuola sarebbe stata “un'istituzione fraudolenta progettata per aggirare le norme californiane Pay for Play, e attirare studentesse fornendo loro false speranze di ottenere opportunità d'impiego nelle produzioni di Franco”.
 
Le accusatrici, che presentano la causa per loro stesse e anche per conto di una classe di studentesse, tutte donne, iscrittesi come loro a Studio 4, affermano che la scuola proponesse anche corsi extra, da pagare separatamente, tra cui uno dedicato alle scene di sesso. L'insegnante di quella master class era James Franco in persona, che avrebbe convinto le studentesse a togliersi la protezione dalla vagina durante la simulazione di un'orgia, e si sarebbe infuriato ogni volta che una di loro rifiutava di togliersi il reggiseno. Inoltre, avrebbe fatto pressione sulle iscritte per spingere a firmare vaghe clausole sulle scene di nudo.
 
L'avvocato di James Franco, Michael Plonsker, ha risposto formalmente alle accuse in un comunicato pubblicato da The Hollywood Reporter. “Non è la prima volta che tali rivendicazioni sono state fatte e le abbiamo già confutate. Non abbiamo avuto l'opportunità di esaminare approfonditamente questo grossolano reclamo, dato che è stato inoltrato alla stampa prima di essere archiviato, e i nostri clienti non hanno neppure ricevuto notifica. Non solo James si difenderà completamente, ma chiederà anche i danni ai querelanti e ai loro avvocati per aver presentato questa scurrile causa in cerca di pubblicità”.
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