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Jalla! Jalla!
Jalla! Jalla!

30.10.2001 - Autore: Adele de Gennaro
Chi ha amato \"East is east\" non potrà fare a meno di andare a vedere \"Jalla! Jalla!\", il film d\'esordio del venticinquenne Josef Fares, nato in Libano e cresciuto in Svezia. In Scandinavia il film - prodotto da Luckas Moodysson (il regista di \"Together\" e \"Fucking Amal\") per la Memfis Film - ha già ottenuto il premio del pubblico ad alcuni festival internazionali e c\'è da scommettere che anche in Italia non tarderà a conquistare gli applausi degli spettatori.
Per il suo film d\'esordio, una divertentissima commedia che sfiora con intelligenza e ritmo incalzante temi diversissimi, dall\'immigrazione alla crisi di identità maschile, Josef Fares ha voluto sul set quasi tutti i componenti della sua famiglia: oltre al fratello Fares Fares, nel ruolo di Roro, il cast include anche i genitori, le sorelline, la nonna, ecc. Un\'allegra tribù che fa di questo film una commedia davvero frizzante, come raramente se ne vedono sui nostri schermi. E anche se verità e finzione si intrecciano con naturalezza, la famiglia Fares porta nel cinema una ventata di comicità irresistibile che dovrebbe far riflettere gli autori di molte commedie, o presunte tali, italiane. Ci voleva, dunque, un regista di appena 25 anni per dirci che i problemi dell\'immigrazione si possono aggirare anche grazie alle nuove generazioni e, partendo dalla sua esperienza personale di libanese trapiantato in Svezia, Fares ci regala una sana ventata di ottimismo. \"Non c\'è nulla di autobiografico -spiega - e, anche se ho un cugino che ha sposato una svedese, questo è l\'unico punto di contatto. La mia ispirazione principale nasce dall\'osservazione della realtà, dai racconti dei miei amici\". Protagonisti del film sono Roro e Mans, due amici alle prese con problemi diversi: il primo, fidanzato con una ragazza svedese, è pressato dalla sua famiglia che vorrebbe vederlo sposato ad una giovane libanese, l\'altro non riesce ad avere più rapporti con la sua ragazza e tenta di tutto per risolvere il problema, dagli articoli dei sexy-shop ad improbabili medici alternativi. Da qui una serie di equivoci, degni della migliore tradizione drammaturgica. Eppure Josef Fares ammette di non avere grande familiarità con il teatro, suggerendo che alcuni echi teatrali del suo film vengono semmai dal fratello Fares, con diverse esperienze di prosa alle spalle.
Ma oggi, anche nella civilissima Svezia, è proprio così difficile ribellarsi alle famiglie e dire no ai matrimoni imposti? \"Questa non è una regola - dice Fares Fares- ma il problema è lo scontro fra culture diverse, anche se qualcosa sta già cambiando. Tra 10 anni, magari, sarà tutto diverso\". Racconta il regista: \"Ci siamo trasferiti in Svezia negli anni della guerra in Libano, siamo capitati lì perché avevamo dei parenti. La Svezia è sicuramente un paese che accoglie gli immigrati molto bene, ma non volevo fare un film sull\'immigrazione. Certo, come immigrato anch\'io ho avuto dei problemi, ma l\'importante è continuare in quello che si vuole fare, poi le cose si aggiustano da sole\". Ma non solo. \"Quando vivi in Svezia da 15 o 20 anni - aggiunge il fratello- la cultura libanese sparisce completamente. Quella mostrata nel film è infatti una cultura libano-svedese, insomma è tutta un\'altra cosa\". Sul tema interviene anche il regista che, subito, tiene a precisare: \"Le radici sono molto importanti ma non è detto che debbano essere conservate. Si possono migliorare\". Intanto la famiglia Fares è pronta a godersi il successo, tanto che il padre del regista, Abdulahad Fares, ha già avuto delle proposte per alcuni serial televisivi. Per il momento, però, il figlio non se lo lascerà scappare e gli ha già riservato un parte da mafioso per il suo prossimo film. \"Sarà una commedia d\'azione - annuncia il regista - e sicuramente sarà un un film felice, allegro. Io ci credo in questo genere, l\'importante è avere buoni personaggi\". E, anche se tra i suoi film preferiti cita Matrix e Face-Off, Josef Fares afferma: \"Non c\'è bisogno di grandi esplosioni, se ci sono gli elementi giusti un film d\'azione può funzionare lo stesso\".