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Intervista a Saito, Ikuhara e Hasegawa
Durante la manifestazione di Lucca Comics 2000, abbiamo avuto il privilegio d'intervistare i tre maestri del manga e dell'anime di Utena: "La ragazza rivoluzionaria", nuovo cult-movie giapponese

19.05.2009 - Autore: Marco Rastrelli
Come vi è sembrata la reazione del pubblico italiano in sala?
Chiho Saito: "Fino ad oggi ho partecipato a diverse proiezioni del film soprattutto in America. Rispetto al pubblico giapponese quello di altri paesi interpreta il simbolismo e il significato dei film, mentre in Giappone si guarda di più all'intrattenimento. Mi ha sorpreso molto l'applauso finale del pubblico italiano di fronte alla scena del bacio tra Anthy e Utena, che in altri paesi è stata considerata piuttosto scioccante"
Kunihiko Ikuhara: "Come ha detto Saito, Utena è già stato presentato in America e in altri paesi, però tutte le proiezioni all'estero avevano i sottotitoli. Questa è la prima volta che l'ho visto doppiato e in più in italiano, una lingua che conoscevo soprattutto attraverso i film di Fellini e di Visconti. Mi ha dato una strana sensazione. Ho trovato che l'italiano si addica molto al personaggio di Utena"
Shinya Hasegawa: "Anch'io sono rimasto molto colpito dall'applauso che c'è stato dopo la scena finale. E' una cosa che mi ha commosso particolarmente perché è la scena che più ho faticato a disegnare e a far passare sia al regista che al resto dello staff, e sono molto grato a tutti coloro che hanno applaudito"
Lavorando ad Utena ha incontrato le stesse difficoltà che ha avuto lavorando ad Evangelion?
Shinya Hasegawa: "Nel caso di Evangelion mi sono trovato a lavorare su un character design già definito da Sadamoto e per questo ho dovuto adattare il mio tratto a quello di un altro autore. In Utena invece pur partendo dal fumetto di Saito mi sono ritrovato con una notevole libertà di espressione. Ho disegnato il personaggio come sentivo che avrebbe fatto l'autore di un opera simile. Semmai ho avvertito molto di più la pressione delle persone che mi stavano attorno"
Quanta libertà ha avuto nel realizzare la versione a fumetti del film di Utena?
Chiho Saito: "Il fumetto e il cartone animato di Utena sono partiti più o meno contemporaneamente. In alcuni casi la serie animata è andata più avanti del fumetto, in altri casi il fumetto è andato più avanti del cartone animato. Per il film siamo partiti dalla sceneggiatura. Sia il fumetto che il film sono stati realizzati parallelamente senza che sapessimo come ognuno stava procedendo nel proprio lavoro. Alla fine quando ho visto per la prima volta il film completato sono rimasta molto sorpresa dal fatto che fosse una cosa molto diversa da quello che mi ero aspettata leggendo la sceneggiatura. Il mio fumetto pur essendo un adattamento del film è finito per essere qualcosa di molto diverso"
Sia nella serie tv che nel film si nota una grande attenzione al design degli oggetti e delle strutture architettoniche degli edifici. E' stata fatta qualche ricerca grafica particolare?
Shinya Hasegawa: "Il principale artefice di quelle architetture è Shichiro Kobayashi che si è occupato appunto del design e dei fondali. Da parte mia ho cercato di rimanere il più fedele possibile alla sua visione, ma al tempo stesso ho aggiunto elementi originali"
Ci sono motivi particolari che hanno portato allo scioglimento del Be-Papas nell'ottobre del 1999?
Kunihiko Ikuhara: "In realtà il Be-Papas è sempre stato una cosa un po' strana. E' nato come l'unione di un gruppo di artisti che si sono incontrati per il progetto del film Utena. Poi ognuno ha seguito strade differenti con il risultato che nell'ottobre del 1999 è stato deciso di comune accordo di non utilizzare più questo nome. Di fatto continua ad esistere un ufficio di nome Be-Papas e continua ad esistere il gruppo di persone che lo animava, anche se ognuno ormai lavora separatamente"