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Inchiesta, satira e terremoto

Nelle sale italiane e poi a Cannes, Draquila, nuovo film-denuncia di Sabina Guzzanti.

Sabina Guzzanti

05.05.2010 - Autore: Andrea D'Addio
Ancora un Festival per Sabina Guzzanti. Dopo le due presentazioni consecutive a Venezia di Viva Zapatero! e Le ragioni dell’Aragosta, l’imitatrice e regista romana sarà a metà mese a Cannes per l’anteprima di Draquila-L’Italia che trema. Il film da noi uscirà da noi qualche giorno prima, venerdì 7 Maggio. “Siamo tutti contenti e fieri dell’invito. E’ una grande gioia, aiuta la nostra causa, ci protegge un po’ dalle rappresaglie e credo che aiuti anche all’estero a capire come possa succedere da noi quello che succede” ha scritto la Guzzanti sul suo sito poco dopo l’annuncio ufficiale.

Come già lascia intuire il titolo - scelto fra i migliaia suggeriti sul blog dai fan dell’attrice - si parla di L’Aquila e del terribile terremoto che ha sconvolto il centro Italia nell’aprile dello scorso anno. Ci si è vantati molto dei  relativi tempi brevi per la ricostruzione di molte abitazioni, ma sta andando davvero così? Fino a che punto è arrivata la speculazione di politici e costruttori edilizi? C’è stata vera partecipazione al dolore da parte del leader di governo o semplice calcolo elettorale? Ed ora che l’attenzione dei media è calata, ci si sta ancora impegnando affinché si possa ritornare ad una situazione di pseudo normalità?

Come al solito la Guzzanti è abbastanza critica con Berlusconi e il suo modus operandi. Prima di ogni frecciata però, tanta ricerca e inchiesta. “Ho cominciato le riprese a luglio e sono andata al montaggio con più di 600 ore di girato. il film dura solo un’ora e mezza ma tutti quelli che ho intervistato sono stati utilissimi per capire anche se poi non appaiono nel film”. Grazie al suo sguardo sempre a metà tra l’agghiacciante realismo e il tono ironico del commento, Viva Zapatero! arrivò alla candidatura come migliore documentario agli Oscar europei, gli EFA, del 2005. Chissà se la passerella di Cannes non aumenterà ancor di più il prestigio estero della Guzzanti, a scapito purtroppo (ma non ne sarebbe lei la responsabile) di quello italiano.