
Se il fallimento di un progetto come “Second Life” ha provato qualcosa, è che la gente non vuole rivivere la propria vita, on-line: vuole provare emozioni forti e inedite, e una simulazione di guerra ben fatta è proprio quello che ci vuole. Solo ieri abbiamo parlato di “Scott Pilgrim vs. The World” come primo film della joystick generation: noi potremmo aggiungere che il primo film della “joypad” generation sarà invece “Gamer”, l’action fantascientifico diretto da Mark Neveldine e Brian Taylor, già fattisi notare per l’adrenalinico “Crank” e il suo folle sequel “Crank 2: High Voltage”.

Il plot di “Gamer” è essenziale: in un futuro non troppo lontano, Ken Castle (Michael C. Hall) ha rivoluzionato l’industria dei videogiochi grazie all’invenzione dei “naniti”, nano-macchine che si insinuano nel cervello e lo colonizzano, permettendo di controllare i movimenti e la volontà di una persona. Perciò, i multiplayer si sono fatti più dannatamente seri: la nuova creazione di Castle, “Slayers”, ha raggiunto un successo clamoroso perché permette ai gamer di controllare i prigionieri condannati a morte, in match letali in cui sono in gioco le vite stesse dei prigionieri. Questi non sono pagati, ma accettano volontariamente perché viene loro assicurata la libertà se riusciranno a sopravvivere a trenta partite. Il personaggio più famoso in “Slayers” è Kable (Gerard Butler), sopravvissuto a ventisette partite grazie all’abilità del suo controllore, Simon (Logan Lerman, visto in “Percy Jackson”). Ma quest’industria di morte non può vivere in eterno, e presto un gruppo di attivisti dona a Simon la possibilità di liberare Kable, che potrà così affrontare Castle una volta per tutte.

I riferimenti sono evidenti: principalmente “Matrix” e “Rollerball”: ma al di là dell’azione frastornante a cui ci hanno abituati i due registi, emerge il tentativo – tipico della fantascienza – di parlare dell’oggi attraverso una sua versione estremizzata. “Per noi, questo film è come un avvertimento sulla direzione in cui stanno andando i videogiochi e i reality - dichiarano i registi - La gente, se ne avesse la possibilità, vorrebbe controllare gli esseri umani. Farebbero cose terribili, e un esempio sono siti come Rotten.com”. Temi scottanti e difficili da trattare, perché si tende spesso a generalizzare e demonizzare inutilmente la comunità dei giocatori. Tuttavia, Neveldine e Taylor non sono la tipica coppia di bacchettoni, e dalla loro riflessione potrebbe uscire qualcosa di veramente interessante.

In un film come questo, gli effetti speciali risultano fondamentali, ma i due registi hanno dovuto lavorare in relativa economia: “‘Transformers’ aveva un budget per gli effetti speciali di circa cento milioni di dollari – rivelano – Il nostro budget per gli effetti era invece sotto il milione!”. La migliore fantascienza, c'è da dire, non ha mai necessitato di budget, ma di visione e prospettiva. Speriamo che “Gamer” contenga entrambe.
La pellicola sarà distribuita nelle sale dalla Moviemax a partire dal 2 aprile.
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