Nella redazione di Film.it è appena piombato dal cielo con un sordo tonfo e un battere d'ali Birdman, o meglio la statuetta in edizione limitata (n. 1180 di 1500 copie) “made in London” che accompagna l'uscita del film di Inarritu (candidato a nove premi Oscar). Eccola.
Provate a pensarci: stiamo parlando della statuetta di un supereroe che in realtà non è nemmeno il protagonista del film. Si tratta invece del personaggio interpretato da Riggan Thomson (alias Michael Keaton) in una trilogia di film che lo resero leggenda. Da quel momento, la sua carriera ha preso la strada del Dodo, estinguendosi nell'infamia. Fino agli eventi del film di Inarritu, in cui Riggan tenta di recuperare credibilità mettendo in scena “Di cosa parliamo quando parliamo d'amore” di Raymond Carver in un teatro di Broadway.
Nella foto, i labbroni di Michael Keaton fanno capolino da sotto la maschera.
Nessuno lo prende sul serio, e lo stesso Riggan è vittima di allucinazioni in cui si vede levitare e spostare gli oggetti col pensiero come fosse un vero supereroe. In una scena già cult del film lo vediamo passeggiare per New York seguito dal suo alter ego, che gli sussurra nelle orecchie.
La statuetta è davvero un bell'oggettino da collezione, e riproduce fedelmente non solo Birdman, ma Michael Keaton. Per quelli nati negli anni '80, sfoggiarla con orgoglio sulla propria scrivania equivale a rendere omaggio a uno degli attori che ci ha letteralmente cresciuti. Ovviamente nel ruolo di Batman, ché ogni riferimento qui NON è puramente casuale.
Naturalmente, come recita la scatola, “ATTENZIONE: contiene un ego gigante. Non adatto ad adulti con aspettative realistiche”. Birdman non è un supereroe, è una proiezione del vostro ego e tenerlo sulla scrivania equivale a tenerlo sempre sott'occhio. Il che non è mai una cosa malvagia.
In uscita il 5 febbraio, Birman è distribuito da 20th Century Fox. Per saperne di più:
La recensione del film
Birdman vince ai SAG e PGA Awards
Michael Keaton vince il Golden Globe
