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Il Ribelle e il Razionale

Chris Pine ha 29 anni è di Los Angeles ed è stato scelto da J.J. Abrams per interpretare il Capitano Kirk. Mentre Zachary Quinto ne ha 32 è di Pittsburgh ed è Spock. Due attori, la cui vita e carriera, dopo questa esperienza non sarà più la stessa.

Star Trek Spock Kirk

04.05.2009 - Autore: Nicoletta Gemmi
Il film inizia con la nascita di Kirk che ritroviamo anni dopo adolescente ribelle, recluta fra i cadetti dell’astronave Enterprise per iniziare un viaggio di quattro anni fra le galassie. Tre anni dopo, e in seguito ad un imprecisato numero di guai, sarà lui a prendere in mano la difesa dell’Enterprise e la salvezza dei compagni di viaggio, fra i quali è il giovane vulcaniano Spock con cui  nascerà la leggendaria amicizia dopo una serie di scontri iniziali che formano parte della forza emotiva di “Star Trek”.



Nei panni di questi due personaggi chiave ci sono, rispettivamente Chris Pine e Zachary Quinto. C’è stato un momento in cui s’era sparsa la voce che JJ Abrams cercasse attori famosi: addirittura Adrien Brody (per il ruolo di Spock) e Matt Damon (per quello di Kirk). In realtà il regista ha sempre puntato sui giovani. Gli unici noti del cast sono Eric Bana, nei panni del cattivissimo Nero, l’umanoide Romulano proveniente dal futuro e quasi irriconoscibile tanto è pieno di tatuaggi. E Winona Ryder, che è la mamma di Spock, pur avendo solo sei anni di più dell’attore che lo interpreta. “Pensavo che il compito più difficile sarebbe stato proprio trovare Spock – ha detto Abrams – e, invece, Zachary è stato il primo scelto, ancora prima dell’inizio dell’inizio ufficiale dei provini. L’ultimo è stato Kirk. Ma in effetti ho davvero incontrato centinaia di attori”.



IL RIBELLE – JAMES T. KIRK (CHRIS PINE)
Chris Pine dopo avere partecipato a qualche puntata di “E.R.”, “Six Feet Under”, “CSI: Miami”, ottiene il suo primo ruolo in un film al fianco di Anne Hathaway in “Principe azzurro cercasi”. Arriveranno poi “Baciati dalla sfortuna” e “Smokin' Aces”. Comprensibile che quando è stato scritturato per il ruolo di Kirk, abbia affermato: “Non ci credevo, fino a quando ho parlato con J.J. Abrams di alcuni particolari e tutto è diventato reale. Inoltre considero un vero privilegio avere avuto la possibilità di lavorare con colleghi di così grande talento in una produzione guidata da un vero genio”. Tutti i vecchi attori della serie si sono limitati a dare benedizioni e consigli.



L’unico che è rimasto sulle sue è sto proprio William Shatner, primo mitico comandante dell’astronave Enterprise, che pretendeva un vero ruolo. “Il problema – ha affermato Abrams – è che il suo personaggio era morto nel settimo film, Star Trek Generations, ed era francamente difficile riportarlo in vita in maniera sensata”. Ma quando, come ogni anno, si è svolto a Burbank, l’Horse Show, evento sponsorizzato da William Shatner per raccogliere fondi destinati alle opere di carità, è avvenuto il miracolo: il primo incontro ufficiale tra due generazioni di capitani Kirk: Shatner e Chris Pine! E non è finita qui perché Shatner ha augurato buona fortuna a Pine, aggiungendo: “Trattieni il respiro, perché sarà un tornado”.



IL RAZIONALE – SPOCK (ZACHARY QUINTO)
Si dice che Zachary Quinto, uno dei protagonisti di “Heroes” (è il serial killer Sylar, ma ha preso parte a moltissime serie tv), si è offerto direttamente per la parte di Spock, presentandosi ad Abrams con le sopracciglia rasate e i capelli tinti. Il suo giovane Spock, a differenza di quello classico, deve combattere, e sia Quinto che Chris Pine (Kirk) e John Cho (Sulu) si sono allenati per mesi in esotiche forme di arti marziali, sia a mani nude che con le spade. Se tutti i nuovi attori hanno cercato di incontrare i loro famosi predecessori, a Zachary è andata di lusso. Uno solo di loro è nel film ed è Leonard Nimoy, lo storico Mr. Spock, che grazie agli scherzi temporali degli universi paralleli, riesce ad incontrare il giovane se stesso.



Sono stato onorato dall’incontrare Leonard Nimoy – ha detto Quinto - e dal potere lavorare con lui. Spock ha dei tratti precisi che sono ineludibili per qualsiasi attore lo porti davanti alla macchina da presa. Leonard lo ha creato e ‘definito’, ma il personaggio di per sé richiede un certo tipo di postura e di movimenti. Avere con me Nimoy, è stato straordinario soprattutto per la possibilità che ho avuto di osservare l’impatto e la rilevanza che questo personaggio ha avuto nella sua vita”.

 

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