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Il Pinocchio di Matteo Garrone diventa realtà

Il regista romano premiato al Festival di Giffoni racconta i suoi sogni, passati e futuri

20.07.2016 - Autore: La redazione
Non sarà quello di Ron Howard o il Pinocchio che Guillermo Del Toro sogna di realizzare da anni, eppure il burattino creato da Carlo Collodi nel 1883 sembra destinato ad avere una nuova vita al cinema grazie a un progetto tutto italiano, quello di cui Matteo Garrone ha parlato all'ultimo Festival di Giffoni, dove era per ricevere il prestigioso Premio Truffaut.

"Sarà legato alla favola", ha anticipato il regista di Reality, che ha promesso che girerà "in Italia e in italiano" e "in primavera, per uscire nel 2018". Una conferma molto esplicita del suo prossimo impegno, una avventura per la quale sembra essere già pronta. E attualmente in piena fase di casting, come annuncia Garrone: "Sto facendo provini con i bambini in tutta Italia, quello di Pinocchio è un ruolo molto complesso".

"Anche 'Il Racconto dei Racconti' aveva un rapporto fiabesco con le immagini come in tutti i miei film", ha poi ricordato il regista romano, prima di prendere in esame anche l'esperienza vissuta con Gomorra: "Quando nel 2006 incontrai per la prima volta Roberto Saviano, che allora non era ancora conosciuto come oggi e aveva pubblicato il libro da poche settimane, decidemmo di lavorare a quel progetto per rendere al meglio visivamente le pagine del libro. Ma  dissi subito che la cosa migliore sarebbe stata fare una serie televisiva perchè si sarebbero potuto trattare tutti i temi che affrontava il libro. All'epoca non c'erano i presupposti per fare una serie tv perchè il mercato non era così grande e forte come è ora. Quando dopo il film mi proposero la serie non aveva senso perchè sarei dovuto tornare negli stessi luoghi e sarebbe stato difficile. Ma penso che aver fatto una serie tv sia suna scelta sacrosanta e giustissima, ha avuto un enorme successo e hanno fatto un ottimo lavoro".

La conclusione dell'incontro, in pieno 'stile Giffoni' è tutta dedicata ai ragazzi, in questo caso alle prime armi nel fare cinema, ai quali Garrone ha voluto dare un consiglio, svelando un dettaglio del proprio passato: "Per arrivare alla vostra destinazione ci vuole la passione autentica non mimetica. Io a 13 ani volevo fare il tennista, non leggevo neanche un libro e i miei genitori erano disperati. Quando ho fallito da tennista ho ripiegato nel cinema".