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Il mondo del cinema piange Monicelli

Da Verdone a Placido, i colleghi esprimono il loro cordoglio e la comprensione del gesto estremo del regista

Mario Monicelli

30.11.2010 - Autore: Nexta
La notizia della morte di Mario Monicelli, gettatosi dal quinto piano dell'ospedale San Giovanni di Roma, dove era ricoverato per un cancro alla prostata, ha lasciato sgomento il paese, e in special modo quei colleghi che avevano tanto amato il cinema del maestro e che da esso sono stati influenzati. “È una notizia che mi intristisce molto – commenta Carlo Verdone – Era una persona stanca di vivere, probabilmente, che non sosteneva più la vecchiaia”. E ricorda: “Era gentile, cordiale, ma di poche parole. Un anno fa mi capitò di fargli gli auguri di Natale. Rimase sorpreso. Mi disse: 'Gli auguri non li fa più nessuno'”. Il regista è anche consapevole che Monicelli negli ultimi tempi era molto depresso.

“Basito” si dice invece il produttore Aurelio De Laurentiis: “Non  tollerava l’idea di dipendere da qualcuno, posso capirlo”. Mentre Michele Placido, che con Monicelli aveva lavorato in “Le rose del deserto”, chiede che si rispetti la sua decisione estrema: “Il suicidio non me l’aspettavo, ma bisogna rispettare questa sua decisione, Mario era uno che aveva insegnato a tutti il rispetto delle regole e della tolleranza e così se qualcuno gli avesse chiesto perché il suicidio avrebbe risposto: saranno pure i fatti miei”. Della stessa opinione è il collega Carlo Lizzani: “Era un super-laico, uno che voleva gestire la sua vita fino in fondo, un gesto da lucidità giovane”.

Fonte: Il Giornale

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