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Il mistero dei templari

Il Mistero dei Templari è una divertente caccia al tesoro ambientata non tra le piramidi egizie e il deserto sahariano in epoche lontane e indefinite, ma tra i monumenti di Washington e Philadelphia ai giorni nostri.

Il mistero dei templari

12.04.2007 - Autore: Arthur Pang
Regia di Jon Turteltaub Con Nicholas Cage, Diane Kruger e Jon Voight   Ben Gates (Nicholas Cage) è un avventuriero che ha ereditato dalla famiglia un sogno: trovare il tesoro dei Cavalieri Templari. Sono anni che la ricerca lo spinge verso indizi che lo portano ad altri indizi, ma Gates non si abbatte, è convinto dell’esistenza del tesoro, niente e nessuno lo potrà fermare. Ora deve semplicemente rubare la Dichiarazione d’Indipendenza americana, dietro la quale secondo Gates è nascosta una mappa invisibile del tesoro. Ma Gates non è l’unico a sapere della mappa e a volere la Dichiarazione, quindi oltre a rubarla avrà l’arduo compito di proteggerla dai cattivi. Accanto a lui l’isterica direttrice dell’Archivio Nazionale che lentamente si raddolcisce, la bellissima Elena di ‘Troy’, un Jon Voight perfetto nel ruolo di padre che ha messo da parte i sogni, e un giovane mago dei computer che invece vive del sogno di Gates. Contro di loro il cattivo Sean Bean e ovviamente il capo della polizia: Harvey ‘The wolf’ Keitel. E soprattutto contro di loro gli indizi. Basterà avere la Dichiarazione o anche questa condurrà i nostri eroi semplicemente verso un altro e inutile indizio?   Il Mistero dei Templari è una divertente caccia al tesoro ambientata non tra le piramidi egizie e il deserto sahariano in epoche lontane e indefinite, ma tra i monumenti di Washington e Philadelphia ai giorni nostri. E’ un moderno film d’avventura che non passerà alla storia ma che si lascia vedere, che ti coinvolge. Il tutto ruota intorno al suo protagonista, il buonissimo e intelligentissimo Gates, al suo sogno e al potere di trascinare gli altri in questa avventura. E’ un film inzuppato di buonismo, che giustifica anche la più vile delle azioni. E’ un film dove i cattivi non mettono paura, ma hanno il compito di mandare avanti la storia. E’ un film che si ispira a Indiana Jones, ma che è lontano anni luce da questo. E’ un film che nonostante la suspance degli indizi ha un percorso già ben definito, non tanto nell’intreccio, quanto nei personaggi. In fondo ti aspetti un po’ tutto, però ha la forza di non scadere mai nel banale. E’ un perfetto prodotto alla americana nello stile e nei contenuti e si nota chiaramente alle spalle la forza produttiva e creativa di Jerry Bruckeimer, ormai re incontrastato dei blockbuster dopo ‘La Maledizione della prima luna’, ‘Armaggeddon’, ‘Pearl Harbor’ e molti altri. Anche questo è un film fatto e voluto da un produttore che schiaccia e domina la figura del regista. E per questo tipo di operazioni non è detto che sia un male. Ma sfido io a chiedere a una qualunque delle persone che esce dalla sala il nome del regista: Jon Turteltaub. Un’ultima nota di colore. Ho perso dieci minuti della mia vita per contare sulla cartella stampa le persone che hanno lavorato al film. Sono 678. Credo che pochi nostri film siano arrivati a 100.