“Non definirei questo film un thriller politico, ma nemmeno necessariamente un film politico. Se è un film politico, non fa pressione su nessun argomento in particolare, e questo era importante per noi”. Ci tiene molto, George Clooney, a ribadire che il suo Le idi di marzo non è propriamente un film politico, quanto un racconto morale su come l'uomo arrivi spesso a sbarazzarsi della coscienza per ottenere successo e potere. Eppure anche lo stesso regista ha dovuto concedere che l'era Obama non fosse il momento migliore per un film così cinico e brutale: “Nel 2008 avevamo lavorato alla sceneggiatura per un anno e mezzo, quando Obama fu eletto. C'era così tanta speranza, tutti erano molto felici, e non sembrava il momento giusto per fare il film. Un anno dopo tutti sono diventati cinici di nuovo”.
Le idi di marzo, tratto dalla pièce Farragut North di Beau Willimon, sfoggia un cast eccellente – Ryan Gosling, Paul Giamatti, Philip Seymour Hoffman, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood e lo stesso Clooney – e conferma l'abilità registica dell'ex medico di E.R. E c'è già chi lo vedrebbe bene come politico: “Non ho intenzione di mettermi in politica, non voglio quel tipo di responsabilità. Nel mio lavoro, se sbagli al massimo ti becchi una brutta recensione”.
Le idi di marzo, in uscita il 16 dicembre in Italia, è distribuito da 01.


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Il giorno di George Clooney
Esce nei cinema italiani il suo ultimo film, Le idi di marzo

15.12.2011 - Autore: La Redazione