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Il cinema di Alicia

Musica e cinema stanno via via entrando in un territorio comune, ma ci sono casi particolari. Quello di Alicia Keys che interpreta Philippa Schuyler assomiglia più al Ray di Jamie Foxx.

Alicia Keys

12.04.2007 - Autore: Mal Jankovic
L'ultima è stata Gwen. Gwen Stefani l'ha dimostrato una volta di più. Musica e cinema sono territori sempre più vicini, contigui, pronti a sovrapporsi. Sarà stata la rivoluzione dei video, sarà stata la necessità che le star si espongano, si sovraespongano, sarà stato il business, in parole povere, certo è che sono sempre più numerosi i musicisti pronti a farsi attori come gli attori pronti a farsi musicisti. Madonna è stata un esempio, certamente, aldilà dei giudizi che se ne possono dare e Gwen, per molti sua sfidante diretta al titolo, l'ha seguita con coerenza: la parte nel film di Scorsese 'The Aviator' per quanto breve l'ha difesa bene.

Adesso tocca ad Alicia Keys, la ragazza del diario, la voce d'oro, la bella donna che ha incantato mezzo mondo cantando e che ora è pronta a incantare l'altra metà muovendosi sotto una cinepresa. Interpreterà Philippa Schuyler, bambina prodigio, che diventò una celebre musicista nell'America degli anni Trenta, nonostante ogni pregiudizio razziale. Un film biografico, insomma, tratto dal romanzo di Kathryn Talalay "Compositions in black and White" su cui ha messo mano lo sceneggiatore Jose Rivera, lo stesso dei Diari della Motocicletta.

Sembra che il caso di Alicia sia un po' diverso da quello classico, allora. Assomiglia piuttosto al caso inverso, quello di Jamie Foxx che ha interpretato Ray Charles non solo per doti di attore ma anche per indubbie capacità musicali. La serata dei Grammy in cui Jamie ha cantato 'Georgia On My Mind' portando alla commozione il pubblico ha dimostrato ampiamente che la scelta dell'uomo non era dovuta soltanto alle sue indubbie capacità attoriali (peraltro abbondantemente premiate sia ai Golden Globe che agli Oscar). Per Alicia il discorso sembra analogo.
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