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Il cinema d'essai

Terminata l'euforia della "rinascita del cinema italiano", segnata dagli incassi al botteghino dei film firmati da Muccino, Moretti e Ozpeteck, resta la necessità di fare il punto sul futuro del cinema d'essai.

Festival Venezia

27.09.2001 - Autore: Adele de Gennaro
Terminata l\'euforia della \"rinascita del cinema italiano\", segnata dagli incassi al botteghino dei film firmati da Muccino, Moretti e Ozpeteck, resta la necessità di fare il punto sul futuro del cinema d\'essai i cui confini, in termini economici, spesso non hanno nulla da invidiare ai film commerciali. Di questo ed altro si discuterà nella prima edizione degli Incontri del cinema d\'essai organizzata dalla FICE (la federazione che rappresenta i cinema d\'essai presieduta da Domenico Dinoia ) in programma a Ravenna dal 3 al 5 ottobre. Un\'iniziativa che nasce non solo come occasione di approfondimento sui maggiori temi del mercato cinematografico di qualità, ma anche per un confronto fra esercenti, distributori, produttori, autori e operatori del settore. Nell\'ambito della manifestazione saranno anche presentati i trailer dei film che usciranno in questa stagione nelle sale aderenti alla Fice (330 schermi in tutta Italia) nonchè diverse anteprime: \"Lucky Break\" di Peter Cattaneo, \"Alla rivoluzione sulla due cavalli\" di Maurizio Sciarra, \"Viaggio a Kandahar\" di Mohsen Makmalbaf, \"Il sogno di Harry\" di Goran Paskaljevic e \"Assolutamente famosi\" di Dominique Deruddère. \"Non è da sottovalutare - commenta Dinoia - l\'importanza dei film mostrati agli esercenti. L\'anno scorso, ad esempio, fu proprio grazie all\'anteprima dei \"I cento passi\" che gli esecenti decisero di distribuire il film di Giordana nelle sale\". Ad aprire gli Incontri il 3 ottobre sarà un seminario sul \"Futuro del cinema d\'essai\", mentre il 4 si svolgerà una tavola rotonda durante la quale saranno annunciati i listini d\'essai del 2002. Ma non solo nella giornata conclusiva degli Incontri -destinati a diventare un appuntamento fisso per i prossimi anni - saranno consegnati ai produttori, ai registi e agli interpreti dei film più apprezzati i Premi Fice, tra cui quelli assegnati dal pubblico attraverso un referendum indetto dalla rivista Vivilcinema e dal sito www.fice.it. Giunto alla seconda edizione il referendum ha rivelato qualche sorpresa: oltre ai film più popolari della scorsa stagione, il pubblico ha votato anche titoli marginali che, pur circolando con difficoltà, si sono aperti un varco importante. Vediamo, dunque, i premi assegnati quest\'anno. I film più votati dal pubblico d\'essai sono \"Le fate ignoranti\" di Ferzan Ozpeteck e \"I cento passi\" di Marco Tullio Giordana, mentre a ritirare il premio come miglior attore e attrice dell¹anno saranno rispettivamente Fabrizio Gifuni e Lucia Poli. Riconoscimenti anche alla Lucky Red per il complesso dei film distribuiti e il gradimento tributato dal pubblico e alla Key Films, in memoria di Kermit Smith, per la passione dedicata al cinema di qualità. Gli altri premi Fice vanno, inoltre, al regista Vincenzo Marra come miglior esordiente con Tornando a casa, al musicista Nicola Piovani per \"La stanza del figlio\", a Roberto Missiroli per il montaggio de \"I cento passi\" e a Goran Paskaljevic per il complesso della sua cinematografia e per \"Il sogno di Harry\", robusta metafora dei danni prodotti da odio e intolleranza. Da non dimenticare, infine, i premi a Marco Muller di Fabrica Cinema per il contributo dato alle diffusione di cinematografie meno conosciute e a Luigi Pizzi del cinema \"Roma\" di Bologna per l\'impegno svolto da tanti anni per la diffusione del cinema d\'autore. Un palmares che, nel complesso, induce a previsioni ottimistiche sul cinema d\'essai. \"Credo davvero che il circuito Fice sarà destinato a crescere - commenta il presidente dell\'Anec Alberto Francesconi - e questo vuol dire che i film di qualità non saranno più una nicchia. In questo senso Piccioni, Soldini e tanti altri si sono messi sulla strada giusta. Infine azzarda: \"Anche le sale d\'essai diventeranno cinema commerciali, proprio come accadeva negli anni \'50 e \'60, quando non c\'era questa distinzione\".