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Il cigno nero: l'incubo di Natalie Portman

Arriva nelle sale il thriller psicologico di Aronofsky

Il cigno nero - Natalie Portman

16.02.2011 - Autore: Pierpaolo Festa
Sei mesi fa ha aperto il Festival di Venezia e adesso, Il cigno nero – Black Swan arriva finalmente nelle sale italiane, distribuito dalla 20th Century Fox.

Il film di Darren Aronofsky è un viaggio nell’oscurità dell’anima, un thriller psicologico che sfocia nell’horror esplorando fin dove siamo pronti ad arrivare pur di ottenere ciò che vogliamo. Lo sa bene Nina, ballerina di New York interpretata da Natalie Portman in una delle performance più notevoli della sua carriera (che l’Academy ha candidato agli Oscar). Scelta come protagonista de Il lago dei cigni di Tchaikovsky, dovrà guardarsi le spalle da personaggi pronti ad ostacolare il suo equilibrio mentale: dalla madre ossessionata con la sua perfezione, all’insegnante (lo interpreta Vincent Cassel) che sembra interessato più al suo corpo che al suo talento, alla compagna di ballo Lily (Mila Kunis, premiata a Venezia) tanto amica quanto pronta a soffiarle il ruolo.

Il regista assembla un vero e proprio incubo in cui la sua protagonista viene trascinata in un tunnel da cui non c'è via di uscita. Se da una parte la sceneggiatura la tiri troppo per le lunghe (chi sta a guardare potrebbe capire tutto già a metà film), dall'altra non escludiamo la possibilità di lasciarsi coinvolgere dalla potenza visiva del film. Aronofsky si focalizza su atmosfere inquietanti, il tutto soffermandosi sul mondo del balletto, pronto a trasformarsi in un ambiente quasi demoniaco per la protagonista.

“Volevo fare un film sul balletto che avesse un certo tono documentaristico su questo mondo – ha affermato il regista - un po’ come ho già fatto nella mia ultima pellicola, The Wrestler. Allo stesso tempo più studiavo Il lago dei cigni, più mi rendevo conto che era perfetto per questo thriller psicologico sul doppio. È stato incredibilmente difficile approcciarmi al balletto: all’inizio non ne sapevo nulla, poi mi sono affidato totalmente ai coreografi che mi hanno fatto entrare nel loro mondo”.

 

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