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Il "Brother" di Takeshi Kitano

Pulp dal volto più umano

Brother

01.12.2000 - Autore: Francesca Camerino
Yamamoto, membro della mafia giapponese yakuza, uscito sconfitto da una guerra contro una famiglia rivale, abbandona il Giappone e parte per Los Angeles alla ricerca del fratello minore Ken, uno spacciatore di droga. Con il passare del tempo Yamamoto riesce a organizzare negli Stati Uniti una gang che presto diventa una forte organizzazione criminale. All\'inizio si impossessa del territorio controllato dai Messicani e quindi si impadronisce anche di quello dei Giapponesi, comandati da Shirasé. Quest\'ultimo viene conquistato dalla figura di Yamamoto ed entra in società con lui. Ma nel momento in cui decidono di far guerra alla mafia italiana, niente potrà salvarli (\"moriremo tutti!\" aveva previsto Yamamoto).     Il commento   Tutto ha inizio con un rullo di tamburi e uno schermo nero. La prima sequenza mostra la figura di Yamamoto (Beat Takeshi, pseudonimo del regista Takeshi Kitano), con gli occhiali neri e un\'espressione impassibile, che ci accompagnerà per tutta la durata della pellicola. \"Brother\" è un film pulp, ancora espressione della violenza, ma questa volta con un volto più umano: regnano il tema dellamicizia e lincontro tra culture diverse come l\'amicizia di Yamamoto e Denny legati dalla passione per il gioco dei dadi che in modo grottesco fa da contraltare alla violenza. Costruito su personaggi pronti a morire per un ideale, il film emoziona lo spettatore, che riesce a provare dolore per la morte del protagonista, al quale tocca una fine commovente e violentissima. Questa sequenza ricorda il finale di \"Hana Bi\" e non smentisce la forza dei film del regista giapponese. Le scene che travolgono sono tante. Le esagerazioni spettacolari, visive e sonore, sono ricorrenti: il sangue scorre a fiumi e le sequenze sono piene di morti. Il regista, che prevede la continuazione della lotta, rappresenta la mafia come un\'organizzazione pronta a tutto, dove la malavita continua ad ambire sia al comando che al potere economico. Determinanti le musiche di Joe Hisaishi, alla sua sesta colonna sonora con Kitano, che fanno da sfondo alla violenza delle azioni.    
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