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I progetti futuri
Uno sguardo proiettato al futuro: le visioni in movimento di Francesco sono sempre più ambiziose.

19.05.2009 - Autore: Cristina Cucciniello
Siete giovani ed agli esordi. Non vi spaventa il confronto con le major americane?
F.F.: "Partire nel semi-deserto produttivo dell'animazione italiana è stimolante ma anche un'impresa da pazzi!!! Insomma, ci vuole anche dell'incoscienza. Bisogna fare grandi sacrifici e cercare disperatamente il colpo di fortuna. Per questo prego ogni giorno che ci vada fatta bene...
Per quanto riguarda il confronto con le major, beh, dal punto di vista produttivo mi spaventa, nel senso che loro hanno budget, strutture e una professionalità semplicemente pazzesca.
Detto questo sono però convinto che il loro "gigantismo" li renda anche molto impacciati. Più soldi muovi, per esempio, e più hai paura di sbagliare, per cui finisci spesso per fare storie commercialotte, che per accontentare tutti non soddisfano nessuno. Se solo in Italia si riuscisse a fare una solida formazione (non solo agli animatori ma soprattutto ai produttori) e si potesse garantire almeno la minima sindacale a tutti, lavorando gomito a gomito, beh, con costi ridicoli rispetto a quelli americani, si potrebbero raccontare storie molto interessanti (sempre che lo si voglia fare, la cosa non è affatto scontata!). Insomma, sono a favore dell'agilità produttiva. In Italia però siamo ancora più indietro, sarebbe già un miracolo raggiugere la produttività!!! Con questo dico anche ci si sono tante realtà in crescita nel nostro Paese. Speriamo anche di poterci dare una mano a vicenda."
Progetti futuri?
F.F.: "Stiamo sfornando qualsiasi tipo di progetto, proprio per venire incontro a tutte le esigenze del mercato. I primi tre progetti sono stati creati in tutta libertà, per vedere cosa avremmo creato assecondando le nostre ambizioni, non la realistica fattibilità. Sto parlando di Ritorno a Eptar (per il cinema), del Tesoro della Montagna (special tv di 25') e del Destino di Roma (serie 26' x 26 ep.). Dopodiché abbiamo abbassato il tiro, cercando invece di coniugare la qualità con la fattibilità. Ne è nato un progetto di corto d'autore, Il ragazzo che non sapeva nuotare, che speriamo trovi a breve tutti i finanziamenti necessari. Si tratta di un corto in 3D pittorico minimalista destinato ai festival.
Poi ci sono tanti altri progetti, dalla mini serie demenziale per tv o web ad altri lungometraggi dal sapore comico, ora più poetico ora invece fuori di testa. Ce ne sarebbe anche uno parecchio drammatico (ma a lieto fine) a cui sono molto affezionato, ma che richiederebbe un vero atto di coraggio da parte di un produttore...
Insomma, dopo un inizio creativo molto personale, ci stiamo spostando anche verso istanze più commerciali, nel senso più positivo del termine."