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I primi passi
Dai primi passi a "Back to Eptar", le storie di Francesco e del suo Studio Mistral sono un'avventura quotidiana tutta da vivere.

19.05.2009 - Autore: Cristina Cucciniello
Immagino che la passione vi accomuni, ma nella pratica come avete fatto i primi passi?
F.F.: "I primi passi sono stati terribilmente semplici, li abbiamo fatti da soli, ovvero senza finanziamenti e senza strutture. Cioè, ci sono stati per esempio i finanziamenti "occulti", ma preziosissimi, dell'essere economicamente disoccupati e mantenuti in casa da mamma e papà oppure l'avere un altro lavoro e mantenersi con quello.
Per quanto riguarda i finanziamenti esterni, beh, all'inizio è sempre difficile: se non hai fatto nulla prima, è difficile dimostrare a sponsor quello che sai fare. I finanziamenti Comunitari sono sostanzialmente prestiti a tasso agevolato, strada impercorribile perché sapevamo che Eptar non avrebbe guadagnato una lira. I finanziamenti a fondo perduto sono per "la promozione della cultura italiana", il che non contempla le storie nuove ancorché italiane. La Rai infine ha tempi talmente ciclopici e incertezze viscerali, che sarebbe stato un suicidio. Tanto valeva arrangiarsi da soli, come d'altra parte fanno tutti quando cominciano."
Qual'è il vostro genere caratteristico, il vostro stile?
F.F.: "Diciamo che lo stile complessivo dei nostri lavori risente nel bene e nel male della mia sensibilità, perché i progetti nascono tutti da me. Io mi nutro di tutto, per cui mi piace sperimentarmi in ogni genere di storia, dal demenziale al naif, ma la mia "specialità" sono forse le storie "serie" magari un po' liriche e un po' drammatiche, con uno stile che mi piace definire "elegante e agguerrito", un po' come la creatura volante che abbiamo scelto come simbolo dello studio. In tutto questo ci stacchiamo nettamente dalla tradizione dell'animazione occidentale, più attenta ai personaggi buffi e "cartoony". Invece il mio gusto è più vicino a un certo cinema d'animazione giapponese, in particolare a maestri come Osamu Dezaki, Leiji Matsumoto o Satoshi Kon. Va da sè che, se ci paragoniamo a questi signori, di speciale non abbiamo proprio un bel niente!!! Detto questo, siamo anche consapevoli delle nostre potenzialità."
Come nascono le storie dello studio Mistral?
F.F.: "Le storie, come dicevo, nascono tutte da me. Poi io sono avidissimo di critiche e suggerimenti, per cui non è infrequente che anche gli altri ragazzi mi suggeriscano belle idee. Il nostro primo e più lungo lavoro è stato appunto Back to Eptar, che rimane il nostro principale biglietto da visita."
Quando e come è arrivato "Back to Eptar"?
F.F.: "Le due versioni definitive di Eptar hanno da poco compiuto un anno e la loro distribuzione gratuita è sul nostro www.backtoeptar.com. Tuttavia, saremo anche allegati al CD del prossimo numero di Computer Graphics & Publishing, come qualche mese fa lo siamo stati su Benkyo. Back to Eptar ha vinto a Cartoons on the Bay 2002 il premio come miglior progetto animato dell'anno. Poi il film ha girato per i più importanti festival internazionali, come Annecy, Hiroshima e Animamundi. Per un film fatto in casa sono premi pure quelli!"