NOTIZIE

I migliori film della stagione

Quella che di gran lunga è stata al più bella pellicola dell'anno, staccando di molti punti i restanti, ottimi film: è "Non è un paese per vecchi" dei fratelli Coen, che finalmente ha regalato ai cineasti di Minneapolis lo strameritato Oscar.

No Country for Old Men

26.06.2008 - Autore: Adriano Ercolani
Finalmente il numero di titoli che compariranno in questo articolo sarà lunga, in quanto quella che si sta per concludere è stata a nostro avviso una delle migliori stagioni di cinema da anni a questa parte.
Partiamo senza indugio da quella che di gran lunga è stata al più bella pellicola dell’anno, staccando di molti punti i restanti, ottimi film: stiamo parlando ovviamente di “Non è un paese per vecchi” (No Country For Old Men) dei fratelli Coen, che finalmente ha regalato ai cineasti di Minneapolis lo strameritato Oscar. Il fulcro principale della loro poetica, la mancanza di una logica che possa governare l’agire umano, è stato perfettamente e radicalmente esplicitato in un noir formalmente strepitoso, stilizzato, fotografato dal grande Roger Deakins. I Coen hanno davvero sfornato uno dei loro più grandi capolavori, e meritano assolutamente di essere citati per primi.

Ma questa stagione ci ha riservato molti altri grandi momenti di cinema, a partire dalla scorsa mostra di Venezia, dove abbiamo visto almeno tre opere degne di nota: la biografia immaginaria e splendente di Bob Dylan in “Io non sono qui” di Todd Haynes, interpretato da una folgorante Cate Blanchett.

Altrettanto intenso è stato Tommy Lee Jones in “Nella valle di Elah” di Paul Haggis, dolorosa testimonianza di un’istituzione allo sbando come quella militare americana, persasi sia nei valori che nell’attaccamento al proprio paese.
E poi anche “L’assassinio di Jesse James da parte del codardo Robert Ford”, elegante racconto –ancora Deakins alla fotografia – sul rapporto tra la visione del mito e la sua influenza sul singolo cittadino.

Ma è stato anche l’anno dei grandi film indipendenti: su tutti hanno spiccato la freschezza acidula di “Juno” e la totale libertà espressiva di “Into the Wild”. Ma noi vogliamo assegnare la palma del migliore indipendente al piccolo ma dolcissimo “Lars e una ragazza tutta sua”, con un grande Ryan Gosling ed una sceneggiatura capace di trasformare un’idea da slapstick comedy in una storia dalla sensibilità davvero inusitata.

Impossibile poi non citare lo scatenato “La guerra di Charlie Wilson” del veterano e velenoso Mike Nichols, basato sulla sceneggiatura di Aaron Sorkin, uno degli autori più intelligenti e taglienti dello show business contemporaneo. 

Nell’ultima parte della stagione invece due film si sono contraddistinti, pur non incontrando purtroppo il favore del pubblico: si tratta dello scatenato e delizioso “In amore niente regole” di George Clooney, l’omaggio più intelligente al cinema del passato di quest’anno, ed il durissimo “Gone Baby Gone” di Ben Affleck, sorprendete noir che indaga la dicotomia tra giustizia privata e giustizia istituzionale.

Ed il cinema italiano? Un disastro totale fin quando da Cannes sono usciti fuori “Gomorra” e “Il divo”, che hanno soltanto in parte risollevato le sorti di un’annata tra le peggiori di sempre.


Miglior film dell’anno: “Non è un paese per vecchi”
Miglior regia: Joel ed Ethan Coen per “Non è un paese per vecchi”
Miglior attrice: Cate Blanchett per “Io non sono qui”
Miglior attore: Tommy Lee Jones per “Nella valle di Elah”
Sorpresa dell’anno: “Lars e una ragazza tutta sua” di Craig Gillespie
Film italiano dell’anno: “Gomorra” di Matteo Garrone