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I film più belli della stagione

Un anno che non verrà ricordato come una delle migliori stagioni cinematografiche ha però qualche asso nella manica grazie a vari Clint Eastwood, David Fincher, Michael Bay, Paul Greengrass e Daniele Luchetti

Zodiac

25.12.2007 - Autore: Adriano Ercolani
A conti fatti, l’anno di cinema che si è appena concluso probabilmente non verrà ricordato tra i migliori visti in tempi recenti. Se a mancare – a livello artistico - è stato principalmente il cinema di intrattenimento e di largo consumo, vi sono tuttavia una serie di opere che vanno comunque segnalate per la loro importanza.

La prima parte dell’anno ci ha regalato ad esempio un Clint Eastwood in grande spolvero, che con il suo intenso “Lettere da Iwo Jima” ha diretto uno dei melodrammi più toccanti degli ultimi anni, raffinato nella messa in scena e suadente nel racconto, a suo modo un film quasi sperimentale (girato tutto in lingua originale, il giapponese) e comunque radicalmente coraggioso.

L’altro grande pellicola della prima parte del 2007 è stata a nostro avviso “Zodiac” di David Fincher, thriller spiazzante che disillude tutte le regole più facili del genere per costruire invece un’opera densa di profondità psicologica, che rimanda direttamente al senso civile e di indagine sincera che animava il cinema degli anni ’70.

Tra le pellicole che sono state invece destinate al largo consumo del pubblico internazionale la vera sorpresa è invece arrivata da Michael Bay e dal suo scatenato “Transformers”, pellicola che fonde con perfetta coerenza lo spettacolo degli effetti speciali – sorprendenti come non accadeva da anni – e scatenato ritmo narrativo. Lo stesso si può dire del terzo capitolo dedicato alle gesta della spia Jason Bourne: diretto ancora da Paul Greengrass, “The Bourne Ultimatum” conferma ancora una volta come questa trilogia sia senza dubbio la cosa migliore che questo genere ha prodotto nel nuovo millennio di cinema hollywoodiano.

Quest’ultima parte di anno ci ha riservato una serie di lungometraggi abbastanza sottovalutati dal pubblico ed accolti in maniera discontinua dalla critica, ma che a nostro avviso meritano almeno una segnalazione. Prima di tutto l’interpretazione di Bob Dylan che Todd Haynes ha dato in “I’m not There” è un altissimo momento di cinema d’autore, dove grande musica e grandezza della messa ins cena si fondono in un’opera a tratti davvero vibrante. Poi è stata la volta di “Nella valle di Elah” di Paul Haggis, doloroso melodramma su una nazione come quella americana che sta scoprendo di aver perso i sui punti di riferimenti etici e civili e sta cominciando a chiedere soccorso (vedi al straordinaria scena che chiude il film). Infine tocca “L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford” di Andrew Dominik, elegante e crepuscolare western che racconta come ancora l’America debba fare i conti con lo scarto tra realtà e leggenda per quanto riguarda le proprie figure mitiche.
 
Ed il cinema italiano? In un anno tra i più deludenti –per non dire sconcertanti – vogliamo salvare almeno due lavori degni di menzione, e cioè il sincero ed accaldato "Mio fratello è figlio unico” di Daniele Luchetti, che ha confermato il talento del nostro migliore attore “giovane”, Elio Germano, ed in autunno il solido ed equilibrato “Giorni e nuvole” di Silvio Soldini, buona commistione di cinema d’autore e racconto di più ampio respiro.
Tirando le somme, il 2007 ha purtroppo riservato al pubblico poche gemme ed invece un discreto numero di delusioni: i titoli che abbiamo evidenziato in questo articolo possono però testimoniare che anche quest’anno qualcosa di veramente valevole è passato per la nostra visione.

Film dell’anno: Lettere da Iwo Jima
Regia: Clint Eastwood
Attore: Tommy Lee Jones per “Nella valle di Elah
Attrice: Cate Blnchett per “I’m not There
Sorpresa: Superbad
Film italiano: Mio fratello è figlio unico