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I cinquant'anni di Quella sporca dozzina: dieci cose che (forse) non sapevi sul film

Il capolavoro bellico di Robert Aldrich compie mezzo secolo. Ecco i segreti del film svelati

Quella sporca dozzina 

15.06.2017 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Era il 15 giugno 1967 quando Quella sporca dozzina vide il buio delle sale americane per la prima volta. Robert Aldrich, il regista di Piano... piano, dolce Carlotta e Che fine ha fatto Baby Jane?, portò al cinema il romanzo di E.M. Nathanson, firmando uno dei classici assoluti del genere bellico americano. Charles Bronson, Telly Savalas, John Cassavetes, Donald Sutherland, Trini Lopez e il campione di football Jim Brown sono tra i protagonisti del film, un gruppo di soldati colpevoli di crimini di guerra, selezionati e addestrati dal duro Lee Marvin per una missione ad alto rischio. Se aggiungiamo Ernest Borgnine e George Kennedy, quello che si profila è un cast vecchio stampo, quel genere di ensemble che la vecchia Hollywood spesso sfoggiava per traghettare un film in sala e fargli incontrare i favori del pubblico. Che accorse in massa, decretando lo straordinario successo di un film che, cinquant'anni dopo, non ha perso un'oncia del suo fascino. Per festeggiarlo, scopriamo dieci segreti che forse non sapevate del film.

 
Lee Marvin, larger than life. L'attore è uno dei massimi “duri” della vecchia Hollywood e, anche nella vita reale, era uno che non le mandava a dire. Marvin definì il film “una stupida macchina per soldi”, assolutamente irrealistica nel suo ritratto della guerra (che lui aveva fatto per davvero, e infatti fece anche da consulente alla produzione). Eppure apprezzava Robert Aldrich e lo aveva definito “un uomo fantastico con cui lavorare”.
 
Il demone della bottiglia. Marvin aveva anche un grosso problema all'epoca: il vizio del bere. Si presentava spesso ubriaco sul set e Charles Bronson finì per irritarsi al punto da minacciare di prendere a pugni il collega.

 
Troppo vecchi per essere veri. Il film si prende una discreta libertà sull'età dei protagonisti. Nel romanzo, Reisman è un capitano sui trent'anni. Nel film fu reso maggiore perché Marvin aveva 42 anni. Anche gli altri attori erano tutti troppo vecchi per interpretare soldati al fronte, e Marvin si lamentò di questo con la produzione.
 
Veterani per davvero. Lee Marvin, Telly Savalas, Charles Bronson, Ernest Borgnine, Clint Walker, Robert Ryan e George Kennedy avevano realmente combattuto nella Seconda Guerra Mondiale.

 
Allegoria contro il Vietnam. Il regista Robert Aldrich considerava il film un'allegoria contro la guerra in Vietnam. Era un'epoca, inoltre, in cui l'eroismo dei soldati della Seconda Guerra Mondiale stava cominciando a venire ridimensionato proprio per via degli eventi paralleli in Vietnam. E infatti Quella sporca dozzina è uno dei primi film a mostrare soldati Alleati commettere crimini di guerra al pari dei Nazisti.
 
La fortuna di Donald. Donald Sutherland ottenne il ruolo in M.A.S.H., che gli aprì la strada della fama, grazie soprattutto alla scena di Quella sporca dozzina in cui finge di essere un generale e ispeziona i soldati di Robert Ryan. La scena era stata scritta per il personaggio di Clint Walker, ma l'attore non se la sentì di girarla e Aldrich la affidò a Sutherland.

 
Jim Brown va in pensione. Il campione dei Cleveland Browns avrebbe dovuto recarsi in America per l'allenamento in vista della nuova stagione di football, ma era a Londra sul set di Quella sporca dozzina, le cui riprese erano per giunta state prolungate. Art Modell, proprietario della squadra, minacciò di multarlo di 1.500 dollari per ogni giorno di ritardo. Brown lo prese in contropiede e annunciò il suo ritiro in una conferenza stampa, a soli trent'anni e con una carriera professionale di nove anni (e numerosi record) alle spalle.
 
Ciao ciao, Trini. Il cantante Trini Lopez muore molto presto nell'atto finale del film, addirittura durante il lancio in paracadute. Il motivo è semplice: Frank Sinatra aveva consigliato a Lopez di lasciare il film, perché secondo lui i ritardi nella lavorazione avrebbero compromesso la sua carriera musicale. Lopez seguì il consiglio e Aldrich decise così di farlo fuori subito.

 
Tagliatevi quei capelli. Lee Marvin raccontò che Robert Aldrich aveva chiesto agli attori di tagliarsi i capelli in maniera coerente con gli stili del periodo in cui era ambientato il film. Marvin si presentò con un taglio a spazzola, gli altri invece si limitarono ad accorciare un po' i loro tagli attuali. Aldrich diede loro una scelta: o presentarsi con i capelli tagliati a modo, o chiamare i loro avvocati. 
 
L'ispirazione della storia. A quanto pare, E.M. Nathanson trasse ispirazione da una storia vera, per scrivere Quella sporca dozzina. Una storia raccontatagli dal futuro regista Russ Meyer, che aveva lavorato come cameraman al fronte. Meyer aveva girato alcuni filmati su un gruppo di prigionieri in un carcere militare, condotti in una base segreta per essere addestrati e mandati dietro le linee nemiche nel D-Day, dove avrebbero commesso atti di sabotaggio e omicidi mirati. Il gruppo veniva chiamato “la sporca dozzina” perché i soldati rifiutavano di lavarsi e radersi. Ovviamente, a questi era stata promessa totale amnistia se fossero tornati vivi. Ma nessuno tornò.