Hulk dalla pagina allo schermo

Quanti tra gli appassionati dei fumetti della Marvel non ricordano le impressionanti trasformazioni che cambiavano il corpo ed il volto di Bruce Banner fino a farlo diventare quella mostruosa creatura verdastra di nome Hulk? Veramente pochi se si pensa al fatto che il gigantesco Golia ideato dalle geniali menti di Jack Kirby e Stan Lee, oltre ad essere il protagonista di tutta una serie di comics, fece la sua comparsa anche in una fortunata serie televisiva degli anni Settanta, prendendo in prestito da Lou Ferrigno la massiccia corporatura. Il cinema, invece, non ha mai mostrato un serio interesse per le disavventure del mastodontico eroe. Almeno fino ad oggi.     Infatti da oggi nelle sale americane esce il film sulle avventure dell'incredibile "Hulk". Il celebre regista ANG LEE, premio Oscar per La tigre e il dragone, dà prova del suo talento d'artista nell'adattamento cinematografico del classico della Marvel Comics. Deciso a trasferire fedelmente il personaggio di Hulk dalle pagine in quadricromia del fumetto al grande schermo, Lee è riuscito a combinare gli elementi di un colossal ricco di effetti speciali con le atmosfere romantiche e minacciose dei classici dell'orrore della Universal. Rimanendo fedele allo spirito rivoluzionario che aveva animato i creatori del primo Hulk (Stan Lee and Jack Kirby), ma ambientando la vicenda in un'epoca moderna irta di insidie, Lee presenta il ritratto di un uomo in guerra con se stesso e con il mondo, al tempo stesso mostro e supereroe, capace di trasformare i sogni in realtà ma anche di rendere la vita un incubo.   Impegnati a dar vita a un Hulk il più possibile autentico, il regista Lee e il team di esperti degli effetti speciali hanno lavorato innumerevoli ore per ideare una creatura che fosse fedele all'immagine potente disegnata da Jack Kirby e alle mitiche storie ideate da Stan Lee. Per onorare la grande tradizione della Marvel, artisti e tecnici si sono rifatti al personaggio originario di Hulk collocandolo in un contesto cinematografico "realistico", costruito secondo una pratica consacrata dal tempo e colorato così come vuole la tradizione del fumetto.