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Home Video: Emmerich rade al suolo la Casa Bianca nel suo film più spassoso

Sotto assedio arriva in DVD e Blu-Ray. L'intervista al regista: “Non chiamatemi Master of Disaster”

Sotto assedio - White House Down

03.02.2014 - Autore: P. F.
Costato 150 milioni di dollari ne ha incassati in patria soltanto 73. Questo è stato il destino di Sotto assedio, titolo italiano che preferisce non menzionare l'assalto alla Casa Bianca dell'originale “White House Down”. Il film di Roland Emmerich è stato una delle vittime più eclatanti della crisi da blockbuster del 2013. Ma si tratta davvero di un fallimento?

No. Piuttosto siamo davanti a una delle opere più spensierate del regista: un film che offre grande spettacolo, molto divertente e realizzato come se fosse un blockbuster old-fashion, uno di quelli che uscivano alla fine del ventesimo secolo. In altre parole un film che si prende il tempo di delineare tutti i personaggi in scena (ce ne sono almeno una dozzina) e dar loro umanità (perfino i cattivi vengono umanizzati). Nel cinema di Emmerich è proprio dai personaggi che parte l'idea dello spettacolo. Ce lo conferma lo stesso regista: “Non chiamatemi Master of Disaster! Ormai l'ho accettato, ma non mi piace. La gente mi chiede sempre se c'è qualcosa che non ho fatto ancora esplodere al cinema. Io rispondo tutte le volte che l'importante è raccontare come si arriva all'esplosione piuttosto che mostrare l'esplosione in sé”.

E' interessante come la maggior parte della sua cinematografia ruoti sempre intorno a catastrofi inimmaginabili. Succede anche in Sotto assedio con la presa della Casa Bianca da parte di un gruppo di terroristi e traditori. Come mai questa sua ossessione per il “worst case scenario”?
Da una parte è inevitabile constatare come nella realtà, così come al cinema, le persone siano attratte dalle tragedie e dalle catastrofi. In realtà c'è sempre un qualche messaggio nascosto nei miei film. È una cosa a cui non resisto, altrimenti credo che sarebbe noioso assistere soltanto a una serie di esplosioni.


Leggete la nostra recensione di Sotto assedio.

Nel caso di Sotto Assedio, dunque, qual era questo suo messaggio nascosto?
Come nei film che ho diretto in passato, anche qui la persona ordinaria diventa un eroe. Ecco dunque il bel messaggio: mostrare il bene che gli esseri umani sono in grado di fare senza pensare troppo a loro. Io faccio film di intrattenimento e credo fermamente che la forma più grande di entertainment sia quella che travolge il pubblico con lo spettacolo e allo stesso tempo gli faccia imparare qualcosa.

Il film però riflette anche su una certa tensione politica che affligge gli USA da più di dieci anni. Pensa mai di voler affrontare catastrofi più reali invece che worst case scenario?
Non troppo. Almeno non all'interno di un film di intrattenimento. Recentemente mi hanno chiesto se sarei disposto a dirigere un film sull'attentato a Boston. La risposta è stata no. Perché non ci sarebbe alcuno scopo: in quell'evento non c'è alcun dilemma di bene contro male. Si è trattato di male puro. Quindi farei un film su questa cosa? Mai. Alcuni registi riescono a farlo, io se lo facessi non riuscirei a dormire la notte.

Sotto assedio è forse il suo film che più lascia spazio alla humour. Quanto è stata dura inserire tutte quei momenti divertenti in fase di realizzazione?
È stato forse uno degli elementi che mi hanno fatto apprezzare il copione. Di solito sono io che assemblo i progetti, questo qui invece me lo hanno proposto. Ero in casa e mi dicevo: “ne leggerò un po' stasera e un po' domani”. Mi sono ritrovato a leggerlo fino alla fine in una notte. Il copione era divertente, ma una volta arrivati sul set giravamo e lasciavo improvvisare Channing Tatum e Jamie Foxx. Ogni volta che lo facevano e la troupe rideva, allora sapevo che quella scena sarebbe finita nel film. Le risate sono parte fondamentale dell'intrattenimento anche quando apparentemente sono poco attinenti ai temi trattati. Perché rendono questi film ancora più piacevoli.



Tra tutti i film spettacolari che ha fatto, ce n'è uno che rinnega?
Nemmeno uno. Sono come figli per me. Non rinnego nemmeno Godzilla, che è stato molto divertente da girare.

Allora cosa è andato storto con Godzilla?
Il fatto che all'epoca ero molto più arrogante. Ero sicuro che sarei riuscito a fare il film in quattordici mesi invece che i diciotto che ci volevano per girarlo. Quel film non ha avuto proiezioni di prova. Se avessi avuto più tempo, avrei potuto capire meglio la reazione del pubblico e avrei potuto cambiarlo nel montaggio. Ricordo ancora la prima proiezione di Godzilla al Madison Square Garden davanti a dodicimila spettatori. C'è stato un momento in cui si sono alzati in tanti, pronti a lasciare la sala. Perché avevano pensato che il film fosse finito. Invece c'era ancora tutto il terzo atto.

Dal momento che si definisce un intrattenitore. Qual è stato il film che la ha segnata da bambino? Quale film le ha fatto venire voglia di fare cinema?
Due film usciti nello stesso anno: Guerre stellari e Incontri ravvicinati del terzo tipo. Mi hanno ispirato a fare anche io qualcosa di simile. Oggi sono un regista prolifico: faccio un film e nel momento in cui lo finisco, voglio subito farne un altro.

Torniamo dunque alla domanda dell'inizio: c'è qualcosa che Roland Emmerich non ha ancora fatto esplodere ma che non vede l'ora di farlo?
Be' nel sequel (o nei sequel) di Independence Day mostreremo l'umanità che ha ricostruito il mondo dopo il primo attacco alieno. Dunque sono pronto raderlo al suolo di nuovo!



Sotto assedio è disponibile in DVD e Blu-Ray.

Contenuti speciali
Un duo dinamico: Channing Tatum e Jamie Foxx
Uomini d'azione: Gli Stunt
Gli Insider: Il resto del cast
Featurette: Roland Emmerich, quando si alza la posta in gioco

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