NOTIZIE

Having it off

Su Jimmy, una sit com tipicamente inglese. Personaggi strani, pettegolezzi e risate a denti stretti. Un salone di bellezza diventa la scena di 6 episodi divertenti e affilati. Protagonisti un parrucchiere chiacchierone, un'estetista con la vocazione per il country e l'infedele moglie del titolare.

Having it off

14.04.2004 - Autore: Maria Elena Capuano
Ancora una sit-com per Jimmy. Ancora umorismo inglese. Quello pungente, esilarante, a denti stretti. Parte questa sera, 14 aprile alle 22 sul canale di Sky, Having it off, una serie di episodi targati BBC ma in versione italiana.   Il mercoledì di Jimmy è Truly British, interamente dedicato alle serie made in UK più taglienti e comiche. Per sei settimane nel palinsesto del canale satellitare una commedia all’insegna del pettegolezzo e dei rotocalchi rosa. Proprio quelli che si sfogliano comodamente sedute in poltrona sotto il casco per la piega. Insomma, very british.   Inedita e in esclusiva per l’Italia, la serie TV promette di farvi cambiare le vostre abitudini in fatto di sedute dal parrucchiere. Infatti, gli episodi si svolgono proprio all’interno di un salone di bellezza, tra parrucchieri, shampiste più o meno svampite, bigodini, tagli, pieghe, estetiste, manicure e chiacchiere.   La sit-com è stata ideata e creata proprio dagli interpreti principali: il parrucchiere, Guy La Trousse e la variopinta estetista, Jolene.   Lui ha la bocca più tagliente e aguzza delle sue forbici da taglio: non darà tregua alle clienti facendole bersaglio di acidissime ed estenuanti critiche ai loro abiti di dubbio gusto.   Lei non ci risparmierà con i suoi abitini allegorici e la sua vera vocazione: il canto. Jolene, infatti è la copia consapevole di Dolly Parton, cantante particolarmente vistosa, famosa a tutti per le sue pittoresche mises, le scollature succinte e il repertorio country.   A interpretarla è Sarah Moffett che ha confessato di aver passato metà della sua vita nel salone della madre: un teatro a cui ha potuto attingere a piene mani per i suoi singolari personaggi. A interpretare l’eccentrico La Trousse è, invece, Anthony Cotton, che qualcuno avrà già visto in Queer as folk, pellicola dello scorso anno che trae il suo titolo dal detto britannico There\'s nothing as queer as folk: non c\'è nulla di più strano della gente. Il riferimento è chiaramente diretto alla parola “queer” e il suo ambiguo significato (strano/gay) e racconta di una comunità gay variegata e complessa.   Il suo modo di essere sempre sopra le righe vi farà di certo dimenticare i lunghi e noiosi appuntamenti dal parrucchiere tenendovi sempre all’erta con il suo fare così snervante e malizioso.   Ma esiste una giustizia divina, anche Guy ha la sua ossessione. È April, la moglie del titolare, personaggio decisamente frivolo. E fedifrago. Il salone, infatti, non è solo il luogo dove si “addobba” durante lunghissimi pomeriggi, ma anche dove incontra i suoi numerosi amanti. E per questo motivo è il maggiore bersaglio delle opinioni alquanto affilate del giovane coiffeur.   Per fortuna c’è Jolene, che corre in soccorso del povero La Trousse, lei estetista solo per dovere, ma certa che un giorno diventerà una cover girl con una patinata faccia da Barbie e le corde vocali di un usignolo.  
FILM E PERSONE