NOTIZIE

Grease, i 40 anni di un musical di culto tutto da riscoprire

Sono passati quattro decenni, eppure il film con John Travolta non smette di affascinare. Ecco perché

Grease

12.06.2018 - Autore: Gian Luca Pisacane
La brillantina si spalma già nel titolo. Il pettine è il miglior amico dei ragazzi, sempre pronti ad aggiustarsi i capelli durante le spacconate con gli amici o prima di un party con le compagne di liceo. È lo spirito degli anni Cinquanta, l’altra faccia dei “ribelli senza causa” alla James Dean. Gli adolescenti vogliono divertirsi, sfrecciare sulle auto truccate e conquistare le ragazze con le loro lucidissime giacche di pelle. Fare colpo sull’altro sesso è la priorità, la scuola è solo un luogo di aggregazione, in cui scatenare un qualche pandemonio, come mostrare in diretta dalla palestra tre fondoschiena sulla rete nazionale. In una parola: Grease, uno dei musical più famosi di sempre, che festeggia i quarant’anni.
 
Per celebrarlo, al Festival di Cannes hanno organizzato una proiezione sulla spiaggia, con cast e regista e, in un incontro col pubblico, John Travolta ha dichiarato: “Sul set de Le belve, Benicio Del Toro mi ha detto che a dodici anni lo ha visto per quattordici volte di fila. Poi ha deciso di diventare un attore”.

 
Grease nasceva sull’onda de La febbre del sabato sera, dove i giovani si tuffavano sulle piste da ballo per sfuggire allo squallore quotidiano. Il produttore Robert Stigwood cercava di replicarne il successo, e scelse di portare sullo schermo la commedia musicale di Jim Jacobs e Warren Casey, con la regia di Randal Kleiser. Per il ruolo del protagonista i distributori volevano Henry Winkler, il popolare Fonzie di Happy Days, che rifiutò. Pensarono poi a Patrick Swayze, che aveva interpretato l’iconico Danny Zuko già sul palcoscenico di Broadway, alternandosi con un giovanissimo Richard Gere. Ma alla fine la parte andò a Travolta, diventato una stella con il suo Tony Manero e la musica dei Bee Gees.

Nel film interpreta il classico badboy sciupafemmine, che deve difendere la sua reputazione davanti agli amici, ma in fondo ha il cuore tenero. A fargli perdere la testa è un angelo venuto dall’Australia, una bionda acqua e sapone attenta alle regole e alle buone maniere. Una replica aggiornata della bambolotta Sandra Dee (ricordate Scandalo al sole?), che nelle sue storie si lasciava corteggiare dal belloccio di turno, purché non allungasse troppo le mani. Qui ha il volto di Olivia Newton-John, che sul set fece perdere la testa un po’ a tutti, compreso (pare) lo stesso Travolta, che di spasimanti ne aveva a iosa, specie quando si metteva a “molleggiare” e a cantare.

 
Grease fu distribuito in Italia ovviamente doppiato, tranne che per le canzoni. Solo nel 2011 è tornato in sala nella versione restaurata, con i sottotitoli. Pochi si sono accorti che contiene un errore di traduzione: durante la gara di macchine, lo sfidante dice a Zuko/Travolta che correranno per le Pink Ladies, le ragazze appunto “in rosa” della Rydell School. In realtà la battuta sarebbe: “We run for pinks”, che negli Stati Uniti erano i permessi per guidare legalmente un’auto sportiva. Ma sarebbe stata un’impresa dura farlo capire al nostro pubblico, che ancora oggi non smette di ballare sulle note di “Summer Nights” e “You’re The One That I Want”.