Gli assistenti di volo contro Nicole Kidman

"La sollecitiamo, per conto delle donne e delle ragazze delle quali ha parlato con grande eloquenza durante l'International Women's Day, a non prendere parte alla promozione della Etihad Airways, una compagnia che impone pratiche lavorative abusive alle proprie impiegate e il cui unico proprietario è un governo che si oppone al mondo che lei stessa immagina" recita il comunicato inviato a Nicole Kidman dalla APFA (Association of Professional Flight Attendants) dopo esser diventata il nuovo volto della campagna pubblicitaria delle aerolinee degli Emirati Arabi Uniti istituite con un regio decreto nel luglio 2003.

Secondo le accuse dell'associazione degli assistenti di volo, la Etihad avrebbe licenziato donne colpevoli di esser rimaste incinta e costringerebbe gli stessi assistenti di volo a vivere in alloggiamenti angusti. A dare ulteriore forza alla sua critica, l'AFPA cita un articolo del Business Insider sostenente che ai mariti locali sia concesso picchiare le proprie mogli o violentarle senza per questo essere puniti. Una posizione 'dovuta' per una associazione che conta 19mila iscritte (su 25mila totali) e che si definisce "una voce autorevole riguardo il tema delle pratiche discriminatorie di lavoro nel proprio campo".

"Accoglieremmo con piacere la sua voce a fianco del nostro impegno" è la conclusione della richiesta dell'APFA all'attrice di Grace di Monaco, da poco vista in televisione in un divertente siparietto con Jimmy Fallon e che dal 2006 è ambasciatrice delle Nazioni Unite. Nessuna risposta ufficiale è arrivata dal suo agente o da rappresentati di sorta, ecco invece la reazione - dovuta, anch'essa - della compagnia, chiamata in causa: "L'impegno per il benessere sociale, la sicurezza e la salute dei diversi gruppi di uomini e donne che hanno lavorato così duramente per fare grande la Etihad Airways è una delle priorità della nostra compagnia aerea".