Prendete il regista di un moderno cult horror come Hatchet (Adam Green) e tre giovani, carini e promettenti attori (Shawn Ashmore, Emma Bell e Kevin Zegers); poi aggiungete una seggiovia, una gelida pista da sci abbandonata e un paio di accelerazioni gore e avrete la ricetta di Frozen, thriller/horror in cui a contare è maggiormente l'atmosfera piuttosto che la credibilità di alcuni snodi narrativi. Ma quando un horror funziona e spaventa, perché preoccuparsi dei dettagli?
La premessa è semplice: trasportare Open Water dall'oceano alle piste da sci. Dan e Joe (Zegers e Ashmore) sono due amici per la pelle intenti a passare un weekend sulle piste del New England, insieme al “terzo incomodo”, ovvero Parker (Bell), la ragazza di Dan che si è auto-invitata a un'attività intesa “per soli uomini”. Dopo una serie di sfortunate coincidenze, i tre si ritroveranno bloccati sulla seggiovia dopo la chiusura degli impianti. Il guaio è che non si riaprirà prima del weekend seguente, e i nostri dovranno affrontare, oltre alla minaccia dell'assideramento, anche i pericoli della natura circostante.
Green ha intrapreso la realizzazione di Frozen come una vera sfida, senza l'ausilio di schermi verdi e paesaggi aggiunti in post-produzione: “Il film ha una qualità viscerale, si può toccare e annusare – conferma Ashmore, ironicamente famoso come Uomo Ghiaccio nella saga X-Men – Credo che per questo sia da ringraziare Adam, che ha fatto in modo di girare tutto in montagna, a duemilasettecento metri, e a circa quindici metri dal livello del terreno. E' stata una delle migliori decisioni per un film del genere”.
Adam Green rivela di aver guardato ad Alfred Hitchcock: “Mi sono ispirato a tre film. I primi sono Prigionieri dell'oceano e Nodo alla gola di Hitchcock, che penso fosse il maestro nel prendere una situazione confinata e fare un film che non parlasse solo di essa. Tutti i miei personaggi hanno dei forti archi narrativi, tra quello che sono all'inizio e quello che diventano alla fine”. “Il terzo film è Lo squalo – conclude, e aggiunge con un tocco di orgoglio – ma non abbiamo mai parlato di Open Water. Lì, una volta che i protagonisti rimangono bloccati in mare, il film è finito, perché non c'è alcuna speranza: aspettiamo solo di vederli morire. E' un film di tortura, il mio no”.
Frozen è stato presentato con successo al Sundance 2010, e arriverà sui nostri schermi il 25 marzo, a più di un anno di distanza dall'uscita americana. A distribuirlo sarà M2 Pictures.


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24.03.2011 -