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Giornali tedeschi contro i Taviani

Dopo la vittoria alla Berlinale, i media tedeschi si scagliano contro i fratelli Taviani e il loro "Cesare deve morire", colpevoli tra l'altro di aver scippato l'Orso d'oro al tedesco "Barbara"

Festival di Berlino 2012 - Paolo e Vittorio Taviani

20.02.2012 - Autore: Guglielmo Maggioni
Si sa che non corre buon sangue tra giornali tedeschi e il nostro Paese. Dalla celebre copertina dello Spiegel, il più importante settimanale pubblicato in Germania, con la rivoltella su un piatto di spaghetti, al recente articolo che a partire da Schettino si lanciava in un durissimo attacco contro tutto il popolo italico, tanti sono i casi più o meno recenti esemplari in tal senso.

La vittoria dei Taviani al Festival di Berlino ha così scatenato una vera e propria campagna contro "Cesare deve morire" e le scelte della giuria. Se già la proiezione del film era praticamente passata inosservata, l'Orso d'oro conquistato dai fratelli toscani non è proprio andato giù, anche perché hanno battuto sul filo di lana il tedesco "Barbara" di Christian Petzold, che ha poi ottenuto l'Orso d'argento.

Così, se il solito Spiegel titola "Festival buono, vincitori sbagliati", accusando i registi di non realizare da anni un'opera convincente e descrivendo il film presentato all Berlinale come "una storia superata girata con mezzi superati", non meno critico è il quotidiano berlinese Tagesspiegel che, rilevando l'anzianità sia del presidente della giuria (Mike Leigh, 69 anni) sia dei due vincitori, si chiede se non si sia trattato di un festival del passato.

Anche per Die Welt la scelta della giuria non è che un compromesso in favore di due vecchi naviganti. Laconico infine Morgenpost che registra tristemente come l'Orso d'oro invece di andare a un regista tedesco se ne è andato in Italia.
 
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