NOTIZIE

Giochi crudeli

Arriva in Italia "Amami se hai coraggio" una commedia francese che ruota tutto sulla crudeltà del gioco. Un gioco senza fine, una sfida dopo l'altra in un universo personale che però non può non far pensare ad altri, da Peter Pan ad Amélie, passando per Van Dormael.

Amami se hai coraggio

12.04.2007 - Autore: Lidwine Tamburini
Sophie e Julien sono due birichini di otto anni, che una forte amicizia unisce contro un mondo non del tutto favoloso. Fra i bambini di scuola e la malattia della madre, la complicità nasce da un gioco che diventa man mano un intero universo in sé, nel quale non c'è, e non ci può essere limite. Un gioco senza fine, una sfida dopo l'altra che intreccia il loro rapporto per farlo crescere in un legame più intimo, più forte col passare degli anni, senza pure voler ammettere i loro sentimenti. Forse per paura di vedere il gioco cessare, ciò che significherebbe lasciare il mondo dell'infanzia -per quanto ideale possa sembrare con le sue credenze, i suoi sogni, la sua energia, ed i suoi colori vivi- per un mondo adulto in cui non si ritrovano, alla quale tiepidezza non si possono adattare. Contro il grigiore della banalità, della normalità, perfino la mediocrità di una vita come la si vede intorno, come la vivono tutti. Con questa volontà di non cadere nella stessa trappola, risparmiano quindi il loro amore, ma non senza difficoltà, sia per loro che per gli altri. Un gioco crudele, alla fine, ma che non farà che rafforzare la certezza della loro scelta. La loro vita si costruisce dunque intorno a queste sfide da superare, ogni età avendo i suoi propri, dall'infanzia all'adolescenza, perfino allo stato cosiddetto adulto. Trascurando tanto l'opinione quanto i sentimenti altrui, giocano a respingersi l'un l'altro in un modo un po' perverso con sfide sempre più folle, incredibili, ma « è il mondo in cui viviamo che permette di dare credibilità a questo genere di follia », dice Marion Cotillard, interprete della Sophie adulta, che definisce il film «una commedia crudelmente romantica». Crudeli sono i bambini, sempre più crudeli diventano le loro regole quando crescono. « Il loro rifiuto dell'autorità, delle regole assurde che ci siano nel mondo, che vincolano la società , ci spiega Guillaume Canet, il protagonista, è ciò che mi ha colpito ed attratto nel film, insieme all' universo del tutto personale di Yann Samuell ». Un universo personale, indubbiamente, ma che non può non far pensare ad altri, da Peter Pan ad Amélie, passando per Van Dormael, il distacco preso dalla realtà tramite colori fortemente contrastati ed effetti speciali, una sovrabbondanza attraverso la quale si esprime l'estrema fantasia (se non addirittura follia) dei protagonisti nel loro gioco, fino ad una saturazione che non riesce però a colmare la debolezza del argomento, facendo del film una serie di scene animate senza una vera originalità.  
FILM E PERSONE