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Gene Gnocchi in "Palcoscenico"
Su Rai2 il 28 giugno c'é Gene Gnocchi con il suo monologo "La responsabilità civile dei bidelli durante il periodo estivo", un titolo strampalato che non vuol dire niente. Ci racconta la storia di un bidello che pesa 256 Kg e di tanti personaggi surreali creati dalla sua fervida fantasia.

24.06.2003 - Autore: Rossana Cacace
Dopo le fatiche "calcistiche" della passata stagione, Gene Gnocchi torna sullo schermo con la maglia da capitano, protagonista assoluto di "Palcoscenico".Appuntamento alle 00.30, sabato 28 giugno su Rai2 con "La responsabilità civile dei bidelli durante il periodo estivo", testi di Gnocchi e Francesco Freyre. Si rinnova l'appuntamento con il comico, attore in teatro cinema e televisione, scrittore, ospite di trasmissioni sportive (il Processo del lunedì, Guida al campionato), presentatore tv, conduttore del Tg "Striscia la notizia". Onnipresente, graffiante, ironico Gene.
Gene Gnocchi nasce a Fidenza, provincia di Parma, il 1 marzo 1955. Avvocato pentito appare per la prima volta in TV con "Emilio" nel 1989, da allora non ha più smesso. Ultimamente tra i protagonisti di "Quelli che il calcio", ha recitato nella sit com "I vicini di casa", nella serie televisiva "Occhio di Falco" e nel film "Metalmeccanico e parrucchiera", poi "Scherzi a parte" con Teo Teocoli , l'avventura di "Mai dire gol" e "Meteore". Al suo attivo ha tre libri, "Una lieve imprecisione", "Stati di famiglia", "Il signor Leprotti è sensibile" e un dizionario ironico "Il mondo senza un filo di Grasso".
Personaggio eclettico ma sempre fedele a se stesso, Gene Gnocchi, in questo spettacolo- monologo scritto con Francesco Freyre, diverte e fa pensare. In un'atmosfera che diventa sempre più surreale, Gene é il drammaturgo Balthasar, in gara con tre drammaturghi immaginari che occupano tre diversi palcoscenici a loro volta immaginari. Le regole però esistono e sono precise: tutti gli eventi devono terminare nello stesso istante con la frase "Rotolare verso il mare". A quel punto un razzo nel cielo comporrà la frase "W la giovinezza".
Inutile cercare una logica in questa storia surreale, che nemmeno é una storia. La prima scena si apre con Balthasar sommerso dalle pratiche; ha contenziosi aperti con l'attore che doveva interpretare il bidello, con Lega Ambiente, con il mondo intero. Da una storia ne viene fuori un'altra, in una catena infinita di scatole cinesi, e il linguaggio si fa delirante, tra realtà e fantasia. Ogni tanto Balthasar ci prova a mettere ordine, a dare un senso, ma il risultato è solo una maggior confusione. Probabilmente perché in fondo la realtà fa solo finta di essere razionale e gli esseri umani fanno solo finta di
essere "normali".
Balthasar ci racconta il protagonista, il bidello del titolo che, disteso sulla spiaggia sotto il peso dei suoi 256 Kg, affronta problemi scottanti come la digeribilità della bresaola e il patto Fiat-General-Motors. Non é solo, a fargli compagnia personaggi allucinati e allucinanti: il mafioso La Barbera che organizza il festival dell'Unità a Chicago, l'attore tragico Gino Cavalistepalli che vive in una camera iperbarica, Oreste Gasparoni che recupera gli alcolizzati. Alla fine i protagonisti di questo "teatro dell'assurdo" siamo noi, immersi fino al collo in una vita che tante volte ci fa ridere e tante volte ci fa piangere: con la sua comicità spesso irriverente e sempre irresistibile, Gene Gnocchi ce lo fa semplicemente notare.