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Gary Oldman a caccia della Talpa

Arriva nei cinema italiani la spy-story di Tomas Alfredson

La talpa - Gary Oldman

11.01.2012 - Autore: La Redazione
Vedendo i gadget spettacolari e le belle donne di James Bond, uno potrebbe pensare che la vita della spia sia uno spasso. C'è voluto John le Carré per raccontare le “vere” spie, il loro mestiere ingrato che mina qualsiasi relazione sociale e sentimentale, spingendole spesso verso una vita solitaria e piena di rimpianti. E' questa la natura di George Smiley, la creatura più famosa dello scrittore britannico, già interpretata da Alec Guinnes in una miserie TV anni Settanta e ora risorta a nuova vita grazie all'interpretazione di Gary Oldman in La talpa. Il film di Tomas Alfredson (Lasciami entrare) accosta una ricostruzione d'epoca (quella della Guerra Fredda) impeccabile, fatta di una fotografia fumosa e toni tra il beige e il grigio, a un'atmosfera dolente in cui la parola d'ordine è “understatement”.

E non bisogna dimenticare le interpretazioni di una schiera d'attori di grande livello: oltre a Oldman, ricordiamo Colin Firth, Tom Hardy, Mark Strong, John Hurt e Benedict Cumberbatch, lo Sherlock della TV ormai in procinto di sfondare. Oldman ammette di essere stato un po' intimorito, all'inizio, dal confronto con Alec Guinness: “In Gran Bretagna è un'icona, ma poi ho pensato che c'erano stati tanti Romeo, Amleto e Re Lear – spiega l'attore – Quindi mi sono accostato alla parte come a un ruolo classico”. D'altra parte, per qualsiasi evenienza, John le Carré era disponibile: “John era una spia e ha vissuto quell'epoca. E' stato di grande ispirazione e ho modellato George su di lui”. Dell'autore dice: “Ha ottant'anni, ma sembra un trentenne. Ha grande memoria ed è un fantastico attore e narratore. Parlare con lui è come mettere una moneta nel juke box, è difficile farlo stare zitto!”.

La talpa, in uscita il 13 gennaio, è distribuito in Italia da Medusa. 

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