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Gambit - La nostra recensione

Colin Firth e Cameron Diaz in una piacevole commedia con truffa a firma Coen Brothers

Gambit - Cameron Diaz, Colin Firth

22.02.2013 - Autore: Marco Triolo
Guardare una truffa ben organizzata dipanarsi sul grande schermo è da sempre un grande piacere. Quando sono i fratelli Coen a metterla in atto siamo abbastanza sicuri di cadere in piedi, e infatti è così, pur con qualche riserva: Gambit, tratto da una storia di Sidney Carroll e contemporaneamente remake di Gambit – Grande furto al Semiramis, è una commedia brillante che in certi tratti fa ammazzare dalle risate. I Coen si sono riservati il ruolo di sceneggiatori, mentre la regia è di Michael Hoffman, autore solido che di recente ha sfornato The Last Station, biopic su Lev Tolstoj.

Gambit recensione Colin Firth Cameron Diaz fratelli Coen - Alan Rickman e Cameron Diaz

I protagonisti sono Colin Firth, nei panni di un esperto d'arte londinese, curatore della galleria privata di un ricco e detestabile uomo d'affari (un grandioso Alan Rickman), e Cameron Diaz, in quelli di una cowgirl texana che deve fingere di aver ereditato dal nonno, ufficiale di stanza in Francia durante la guerra, un rarissimo Monet. La sceneggiatura dei Coen è ricca di momenti d'oro e i due si divertono tantissimo a prendere in giro il pubblico inscenando, nella prima parte, una piccola “truffa” narrativa, un tranello che si sposa benissimo con l'argomento trattato. Svelarla sarebbe un delitto, basti dire che quando il nodo si scioglie è impossibile non lasciarsi andare a un sorriso di frustrata soddisfazione. Non manca anche un twist finale che rimette tutto in prospettiva.

Gambit recensione Colin Firth Cameron Diaz fratelli Coen - Colin Firth e Tom Courtenay

Per il resto, il film viaggia sui binari della commedia più leggera e sofisticata, con scambi di battute piccati tra i due protagonisti, la cattiveria esilarante di un Rickman a briglia sciolta e tutti i classici elementi del genere al loro posto – equivoci, figuracce, fughe rocambolesche, sistemi d'allarme da ingannare. Se c'è un'obiezione da sollevare sta proprio in questa eccessiva “tipicità” che sfocia a volte in soluzioni un po' frettolose: il rapporto tra Firth e la Diaz dovrebbe essere più sviluppato per farci credere, verso la fine, che i due si siano un po' innamorati, e inoltre c'è la tendenza a cadere un po' troppo nelle stesse gag – basate sulla facciata raffinata degli inglesi e le loro tendenze scatologiche dietro le quinte. Ma sono inezie: Gambit è un'ora e mezza di divertimento e un modo classico e piacevole di passare il vostro tempo al cinema.

Gambit è distribuito in Italia da Medusa.