Settimana da Festival: film di tutti i tipi e da tutto il mondo: Usa, Italia, Norvegia, Australia e Serbia. Se escludiamo i grandi blockbuster americani come "Terminator", "Harry Potter", "Transformers" e via dicendo, in Italia questo è normalmente un periodo in cui o escono gli scarti di magazzino (normalmente a stelle e strisce), o lavori interessanti, ma di difficile presa sul grande pubblico (per assenza di cast di richiamo, per provenienze da cinematografie non troppo conosciute o per altre, varie, ragioni). Questo venerdì abbiamo invece la fortuna di avere invece due film statunitensi niente male, e una serie di altre pellicole piuttosto interessanti.
L’uscita principale, in termini di qualità, è senza dubbio “Coraline e la porta magica”. Il regista, Henry Selick, è lo stesso che diresse (di fatto) quel “Nightmare Before Christmas” che siamo soliti attribuire a Tim Burton (che però curò tutto il resto). Anche stavolta la tecnica utilizzata è quella della plastilina in stop motion e la storia risulta un mix di fantasy , horror e poesia. L’ha scritta quel grande scrittore di Neil Gaiman (dalle cui penna è stato tratto anche “Stardust”) e racconta di una bambina e di uno strano mondo in cui le persone hanno bottoni al posto degli occhi. Riuscirà a fuggirne? (ps: per i fortunati che hanno un cinema adatto vicino casa, la proiezione sarà in 3D).
La seconda uscita da segnarsi, soprattutto se si vuole ridere di gusto (con ritmi americani), è “Una notte da Leoni”. Ha letteralmente sbancato ai botteghini americani quest’anno. Budget non basso ma di certo non alto, cast non di richiamo: tutti ne parlano come la “sorpresa dell’anno”, ma il regista Todd Phillips è uno che la comicità la conosce bene. Amico di Ben Stiller, Owen Wilson, Vince Vaughn, Will Ferrell & company, con loro ha creato il gruppo non ufficiale di artisti legati dalla stessa idea di comicità, il “Frat Pack”. Tra i suoi lavori precedenti ci sono i divertenti “Old School” e “Road Trip”, buone credenziali insomma.
“La ragazza del mio migliore amico” è l’ennesima commedia con Kate Hudson. Si potrebbe catalogarla all’interno di un genere cinematografico vero e proprio, “le commedie di Kate Hudson”, tante sono caratteristiche che le legano, ma qui c’è una componente sessual-maschilista più marcata del solito. Causa ne è la presenza di un attore piuttosto sconosciuto da noi, ma famoso in America per un’ironia ricca di doppi sensi: Dane Cook. Il suo precedente film, “Charlie viene prima di tuo marito” non è stato quel che si definisce un successo (in Italia uscì sotto silenzio nonostante la presenza di Jessica Alba), e quest’altra uscita estiva per lui non lascia presupporre molta fiducia da parte dei distributori nelle sue qualità di intrattenitore. Il film comunque si vede, ha dei momenti divertenti e quando sarà arrivato in dvd rappresenterà una buona opzione per una serata di totale disimpegno.
Dalla Serbia arriva “Amore e altri crimini”, dramma del già candidato premio Oscar (per il cortometraggio "(A)torsion") Stefan Arsenijevic . In una sempre fatiscente Belgrado, la storia di una donna e del suo malinconico sogno di fuggire via per trovare un futuro migliore è il pretesto per il regista per “raccontare la transizione da una società di criminali ad una di consumatori”.
La puntuale uscita horror primavera-estate è questa settimana“Borderland”. Americani in gita in Messico ne passano di tutti i colori con i nativi. Siamo dalle parti dell’ennesima variazione di “Hostel”, stavolta in salsa chili. Se il titolo misto all’ambientazione centroamericana vi ricorda qualcosa è perché anche l’ultimo lavoro di Jennifer Lopez, su dei misteriosi casi di omicidi a Città del Messico e dintorni, si chiamava “Bordertown”. Poveri messicani, sempre periferia, mai centro.
Per l’Italia è la volta di “Diari” di Attilio Azzola, “Tre lire-Primo giorno” di Andrea Pellizzer, “Il prossimo tuo” di Anne Riitta Ciccone. Il primo riscosse una buona accoglienza a Cannes 2008 (quando la nostra attenzione era concentrata solo su “Il divo” e “Gomorra”), il secondo è una commedia on the road sulla voglia di ricominciare di quattro infermieri e un arzillo vecchietto, il terzo un dramma poliglotta ad episodi che al Festival di Roma, dove è stato presentato, non ha troppo impressionato e che si avvale delle belle presenze di Diane Fleri e Maya Sansa.
Dall’Australia è la volta di “Look Both Ways”, storia piuttosto singolare che ricorda un po’ il Chuck Palahniuk di “Diary” e che ha girato il mondo raccogliendo premi ovunque (è del 2006, da noi arriva in considerevole differita. Sarà colpa del digitale terrestre?). Una ragazza immagina disastri, li dipinge e si avverano. Di certo la trama è curiosa…
Chiudiamo con “Il mondo di Horten”, storia di un anziano ex conducente di treni che scopre quanto l’età siano solo numeri, l’importante è lo spirito. Come già detto altre volte per casi analoghi: poiché è difficile che arrivino fin da noi film norvegesi, quando succede significa che qualcosa di buono, probabilmente, c’è davvero.
NOTIZIE
Fuochi d'artificio di fine primavera
"Coraline", "Una notte da leoni" e altre otto uscite, rendono la settimana entrante una delle più interessanti dell'anno. Dal fantasy alla commedia, di tutto un po' e di buona fattura.
19.06.2009 - Autore: Andrea D'Addio