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Frasi qua e la'

Musica e Parole, direttamente dal concerto del Primo Maggio le frasi più assurde e più sensate di presentatori, cantanti e personaggi vari ed eventuali.

Il concertone

14.03.2003 - Autore: Vanessa Bozzi
Musica e Parole, direttamente dal concerto del Primo Maggio le frasi più assurde e più sensate di presentatori, cantanti e personaggi vari ed eventuali.   Utopia   Emir Kusturica: Spero che il primo maggio non sia unutopia. Stare qui oggi tutti insieme è un modo per comunicare che può diventare una realtà. Vorrei vedere il futuro come un unico ambiente in cui le persone diventino sempre più civilizzate. E vorrei ci fosse meno consumismo.   Incoerenza killer e pollice verde   Tormento (Sottotono): Vivo bene la mia solitudine. Piuttosto che star da soli è meglio sperare in unamicizia sincera. Uccidiamo le frasi per renderle più belle. In un testo cantiamo: Tanto tutto il mondo è così. Sembra un messaggio disfattista, ma non lo è. Vuole spronare a dire è così, ma si può cambiare. Were positive. Siamo positivi e costruttivi. Anche perché hanno cercato di smontarci un po questo messaggio e invece noi teniamo duro e puntiamo molto su questa cosa. Su tutti i fronti. Lamicizia, lamore, il lavoro. Anche se è difficile mettere in pratica questo, ma questa è la voglia, la situazione Credo di aver seminato tanto nella musica rap in Italia. Ormai sono sette anni che seminiamo. Per un anno e mezzo abbiamo prodotto con la nostra etichetta un po di gruppi rap. Ci stiamo rendendo conto che purtroppo la situazione è vedere la gente che salta e si diverte durante il pezzo più famoso. Però quando arriva un po di free style o un pezzo di discussione cè ancora timore mentre secondo me rispecchia a pieno il modo di parlare dei ragazzi doggi. Io già mi sento vecchio per questa cosa qua, ma vedo ragazzini molto determinati, con un linguaggio tutto loro   Mostri televisivi   Piero Pelù: Il mio Dio è quello del rispetto, il dio delle piccole cose. E quello che nella quotidianità ti aiuta a crescere insieme alle persone che ti circondano. Ti aiuta a farti vivere sempre meglio con un rispetto maggiore e una grande attenzione a quello che succede intorno a te. Ognuno sicuramente sta coltivando dentro di sé qualche mostro che col tempo si renderà conto di avere troppo aiutato. Però evidentemente fa parte della natura umana avere aspetti positivi e negativi. Non sapevo che qualcuno mi imitasse su Convention. Non sono un animale televisivo. Probabilmente il fatto che qualcuno mi imiti è indice di popolarità. Quello che conta è che anche se viene fatta la parodia, che dia un senso al personaggio. Mi dici che è simpatico? Allora mi piace   Metanolo e vecchi vizi   Zulù (99 Posse): Non bevo più ormai perché una volta ho bevuto vino scadente al metanolo e sono stato male. Ho passato la mia prima notte in ospedale a farmi svuotare lintestino. Ho fatto la lavanda gastrica. Ora un po lho superato e riesco a bere un paio di bicchieri mentre mangio. Molto meglio le canne. Perché per esempio non ce ne sono oggi?   Parole in libertà...e pareri discordanti sul matrimonio (dinteresse) tra musica e televisione.   Numeri sereni   Piero Chiambretti: Si sposano malissimo. Perché a parte il Festival di Sanremo la musica in televisione non sempre dà risultati positivi. A dire la verità noi i numeri riusciamo a farli più in piazza che in tv. Questo concerto è ormai un appuntamento abituale da undici anni e rappresenta la piazza, i movimenti sindacali e la musica. Non abbiamo lo stress da ascolto.   Compromessi coatti   Riccardo Sinigallia (Tiromancino): La musica si sposa malissimo con la tv e con altre forme di espressione coatta. Ti obbliga a stare dentro degli schemi. Dentro a un lessico e a un linguaggio precisi. In alcuni casi aiuta, come oggi per esempio. La ripresa in diretta del concerto del primo maggio è meravigliosa. In altri casi, come quando devi andare a fare la promozione in trasmissioni televisive e devi magari sottometterti a regole e regolette diventa un po un problema. E un gioco di compromessi, come al solito. Speriamo di non farne troppi.   Solidarietà musicale   Piero Pelù (ancora):Io mi auguro che quello che è stato fatto in questi ultimi hanni possa svilupparsi meglio nei prossimi e garantire maggior benessere a tante persone senza perdere di vista il sociale. Per aiutare chi è meno fortunato di noi. Tutto serve a veicolare questo messaggio, la musica, la letteratura, le chiacchiere tra amici, gli articoli sui giornali, la televisione. E chiaro che la musica è un linguaggio molto diretto, più istintivo e coinvolgente. Questa è sì una fortuna, ma anche una responsabilità in più.    
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