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Fiorello spicca il volo

Come altri, anche il mito di Domenico Modugno rivivrà attraverso la fiction. E ad interpretare Mister Volare dovrebbe essere Beppe Fiorello.

Beppe Fiorello

01.12.2005 - Autore: Seralisa Carbone
Sebbene l’odierna società del consumo contempli, tra le molte residenze, anche quella del domestico tricolore, rimane comunque evidente l’inalterabile attaccamento degli italiani a certi antichi segni della tradizione nazionale che, dalle popolari ritualità ai gustosi manicaretti, costituiscono il patrimonio identitario del Belpaese.

La famosa connotazione che accosta all’Italia il ben noto binomio spaghetti-mandolino, per semplicistica che sia, è in realtà piuttosto efficace nel dar conto dell’atavica passione degli italiani per la musica e i suoi protagonisti, alcuni dei quali indimenticati, come certamente accade nel caso di Domenico Modugno.

Mister Volare ha rappresentato davvero un mito per più di una generazione di ascoltatori, in Italia come nel resto del mondo e, se è possibile che la tv aiuti la memoria storica, ecco che il racconto del mito popolare prende forma attraverso la fiction. Filtra infatti la notizia che vuole in preparazione uno sceneggiato sulla vita del grande artista di origine pugliese scomparso undici anni fa.

E pare, anche, che il regista Alberto Simone per indossarne i panni in un lavoro di prossima realizzazione di cui si sa ancora molto poco, abbia corteggiato l’astro nascente della fiction, ovvero Beppe Fiorello . Quel che sembra ormai assodato è che, a fine 2006, Rai Uno ospiterà le puntate per la cui sceneggiatura è stata scrupolosamente interpellata la moglie del cantante, la signora Franca Modugno, che affiancherà il regista in un percorso di approfondimento preliminare alla stesura. 

Entusiasta di questo nuovo ambizioso progetto - cresciuto a pane e Modugno, di cui il padre era fan incallito - Beppe Fiorello continua la personale ascesa attraverso la fiction, dopo aver interpretato ruoli di forte rilevanza storica, da Salvo D’Acquisto a Valentino Mazzola, e dopo gli esordi cinematografici - più “al chilo” che qualitativi - di C’era un cinese in coma, film di e con Verdone, in cui il fratello del più celebrato Rosario spiccava più per immagine che per arte.

Vecchio Frac, La lontananza, Piove: un’eredità importante da rappresentare e rievocare. Per Beppe Fiorello questa fiction ha tutta l’aria della grande chance lavorativa, non solo per una questione di lancio o rilancio di sé, ma fondamentalmente per l’intensità del percorso di conoscenza del mito che questo impegno professionale implica. E per l’apprendimento privilegiato, dall’esempio di chi è stato grande comunicatore attraverso la propria arte.

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