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Federico Moccia: abbiamo bisogno d'amore

Ha scatenato gli adolescenti con la storia di Step e Babi, incatenato amori a Ponte Milvio con i lucchetti e fatto sognare ragazzine che potevano baciare Bova. Ora, con Amore 14, Moccia ritorna all'adolescenza, periodo di grandi gioie e sofferenze.

Amore 14

28.10.2009 - Autore: Nicoletta Gemmi
Lo scrittore e regista, nonché aspirante sociologo, più amato dagli adolescenti, Federico Moccia, ritorna al cinema con Amore 14 mentre a San Valentino del 2010 uscirà Scusa ma ti voglio sposare, seguito di Scusa ma ti chiamo amore con Michela Quattrociocche e Raoul Bova. Moccia che si definisce “una versione femminile de Il giovane Holden di Salinger”, torna a raccontare il mondo adolescenziale di oggi “fortemente desideroso di innamorarsi – afferma il regista – in un mondo dove, mi sembra, ci sia sempre meno amore”. Così la protagonista di Amore 14, nei cinema dal 30 ottobre, è Carolina, detta Caro, alle prese con i primi amori, il primo bacio, la prima volta, l’amicizia, le feste, la scuola, il rapporto spesso conflittuale con i genitori.

Ci sono le amiche del cuore, Alis e Clod, con le quali condividere i giorni e i sogni. Ci sono i baci rubati nella penombra del portone. C’è la scuola, due nonni meravigliosi e un fratello leggendario, Rusty James. E poi c’è l’amore, quello vero, che ha il nome di Massimiliano, incontrato in una libreria un pomeriggio di settembre. Un viaggio attraverso i sentimenti, l’entusiasmo, il dolore, l’amicizia che credi non ti deluderà mai.

Amore 14 narra di un’età complicata, quella dei quattordici anni, segnata da una certa spensieratezza ma anche dalla malinconia – afferma Moccia - La bellezza, l’incanto, la felicità di quel tempo accompagnati, però, da un’inquietudine di fondo legata al crescere e al maturare. Carolina viene delusa da un’amica e, in quel periodo, quella è una delle cose che feriscono di più. Gli amici sono, infatti, le persone cui si racconta tutto, e se ci si sente traditi da loro, tutto il mondo intorno crolla”.