Venezia - “Per una volta siamo noi italiani a prendere in giro il cinema americano” – comincia così Ezio Greggio arrivato a incontrarci sulla terrazza della sala grande, dopo la proiezione di Box Office 3D, la commedia che rielabora in maniera demenziale i colossal d’oltreoceano. È così che gli alieni blu creati da James Cameron tornano sul grande schermo in Viagratar pronti ad assaggiare la “viagrina fottens” che cresce soltanto su Panduro. 007, diventa Old Old 70 con un James Bond ormai invecchiato e con il pannolone, armato di dentiera bomba. E naturalmente non mancano né il maghetto di Hogwarts né lo Hobbit della terra di mezzo: “Sognavo di prendere due film molto simili – rivela Greggio – In quei due film i maghi sono praticamente uguali, e volevo fare incontrare Frodolo il signorino degli anelli e Harry Sfotter, ormai prigionieri dei loro stessi sequel”.
“Credo che questo sia il momento perfetto per presentare questa pellicola a Venezia, perché arriva dopo un paio d’anni di straordinario cinema italiano della risata. La commedia ha rotto gli argini ed è riuscita a imporsi: sono venuto a Venezia sei o sette anni fa, ero stato invitato per parlare del mio festival di Monte Carlo. Portai un tapiro a Mueller perché non c’era tanto spazio per la commedia in questi festival. Lui scappò come un leprotto, però negli ultimi anni il Festival ha accolto il genere, aprendo con le commedie dei Coen o con retrospettive dedicate alla commedia all’italiana con Barbara Bouchet, una serie di pellicole che lo stesso Quentin Tarantino ama”.
Un lungo sketch comico composto da trailer fasulli della durata di oltre cento minuti, praticamente un film a prova di qualsiasi critica rivolto a chi ama i cinepanettoni, ma anche le parodie demenziali. L’amico di Greggio Mel Brooks ha realizzato cult come Frankenstein Junior e Balle spaziali, deludendo negli ultimi Robin Hood e Dracula; il film di Greggio è più vicino a questi ultimi titoli, sebbene una cosa sia innegabile, con quella sua faccia esilarante, lui è e sarà sempre simpatico.
Finale con un omaggio al cinema e alla sua potenza con un’apparizione finale di Gina Lollobrigida: “La Lollo è un mito. L’ho invitata dicendole che avrei massacrato il cinema nel mio film, ma che lo avrei chiuso con un omaggio. Avevo bisogno di lei”. Attore, regista, sceneggiatore e conduttore televisivo di Striscia la notizia, Greggio ha ancora un sogno e tornerebbe immediatamente a un cinema più drammatico: “tre anni fa sono arrivato a Venezia con Il papà di Giovanna, un film che mi ha portato tanta fortuna. Ancora oggi saluto il grande Pupi Avati con cui farei un altro film. Accetterei immediatamente, prima ancora che lui mi racconti la trama”.


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Ezio greggio (pre)apre Venezia
Faccia a faccia con il regista e attore di Box office 3D

31.08.2011 - Autore: Pierpaolo Festa