NOTIZIE

Elizabethtown

Classico bel film americano alla Cameron Crowe. Autobiografia, risate e personaggi creativi. Commedia divertente che aspira ad una storia più emblematica senza farcela

cameron crowe

12.04.2007 - Autore: Claudio Moretti
Orlando Bloom trova una macchina del tempo che lo porta dal MedioEvo ("Le crociate" e "Il Signore degli anelli") ai giorni nostri. Qui inventa una scarpa col fischio che conduce la sua azienda sul baratro. Una scarpa che potrebbe portare un’intera generazione a decidere di camminare scalzo, dice il suo boss. Inventa allora una specie di harakiri tecnologico, ingredienti: una cyclette e un coltello da cucina. Sviato dal progetto suicida torna nella natia terra per salutare il padre morto. Un fan fuori di testa lo accoglie con un cartello in cui inneggia alla sua scarpa Spasmotica (è il nome della scarpa, davvero!) Altrove negli States, impavidi pionieri, con un paio di forbici daranno alla calzatura il giusto ritocco per farne un fenomeno di costume. Lui ancora non lo sa. Sull’aereo invece si invaghirà dell’hostess biondina (Kirsten Dunst) e un pò scemetta con cui passa un paio d’ore al telefono prima di rincontrarsi e decidere di fare non gli innamorati, non gli amanti…ma i supplenti di tutto ciò. In mezzo ci sarebbe anche il funerale del padre, con cui tuttavia non scorreva affatto buon sangue. Un coast-to-coast on the road concluderà il percorso di Bloom seguendo una mappa musico-topografica confezionatagli dall’amata supplente. 

“Come si fa a dire addio a qualcuno che a malapena salutavi?” Parte da questo quesito la ricerca di Cameron Crowe e finisce con il classico bel film americano che continua a non imparare quasi nulla dai telefilm americani (vedere una qualsiasi puntata di "Six Feet Under", please). Il prodotto è peraltro ampiamente godibile e fiero della mano professionale e sincera che lo realizza. Le trappole sono ben sistemate per emozionare, per far ridere e poi commuovere. Il meccanismo appare di buona orologieria. Un film in cui le lacrime vengono asciugate dalle risate, nei piani del regista. Oppure un film Pane e cioccolata, come dice sempre Crowe. La commedia pare tuttavia aspirare ad affresco ben più profondo di quello che si rivela. I personaggi sono scritti per regalare del sano intrattenimento più che altro. Alcuni dei quali, infatti, appaiono totalmente inutili per lo sviluppo della storia. Eppure piacciono lo stesso. Meglio allora sedersi in poltrona e sollazzare riso e cuore. Sarà uno di quei film che ti danno qualcosa durante, ma non ti lasceranno quasi niente dopo.

La battuta. Kirsten Dunst, nei panni di Claire, si ritrova su un palco a parlare. Non sa che dire allora scava nell’ironia: Benvenuti all’incontro annuale delle persone che si incontrano annualmente.
FILM E PERSONE